Inter, questo Lautaro è il più bello di sempre: gol e carattere

L’argentino è tornato in grande forma dal Mondiale: nel 2023 ha segnato 7 reti arrivando a quota 12
Inter, questo Lautaro è il più bello di sempre: gol e carattere© www.imagephotoagency.it

MILANO - Un Lautaro mai visto. L’Inter festeggia il secondo posto in campionato e il secondo successo contro il Milan in meno di un mese e lo fa con il “Toro” trascinatore e goleador. Lautaro Martinez nel 2023 ha cambiato marcia, come se il Mondiale vinto da attore non protagonista, lo abbia comunque trasformato. Il titolo in Qatar ha fatto compiere all’argentino un ulteriore step, come se avesse preso una nuova coscienza di sé. E la fascia che l’Inter gli ha dato dopo il declassamento di Skriniar - in attesa del ritorno in campo dal 1’ di Brozovic, capitano per anzianità -, lo ha responsabilizzato ancor più. Lautaro sta impressionando per la leadership che sta dando alla squadra, ma anche come rendimento e numeri non sta scherzando. Anzi: in 9 gare del 2023 fra campionato e coppe, è sceso in campo 8 volte da titolare e ha segnato 7 gol, oltre a fornire un assist. I dati testimoniano un grande momento di forma e dicono molto, se non tutto, delle prestazioni in continuo crescendo. Lautaro con la rete al Milan è arrivato a quota 7 nei derby (come straniero nerazzurro, secondo solo a Nyers a 11). Ma al di là di questo, sono i numeri della sua stagione quelli da evidenziare. In classifica marcatori è arrivato a 12 reti, come Lookman, secondi dietro solamente al fenomenale Osimhen di questa annata.

Il rendimento di Lautaro

Lautaro, però, ha dati leggermente superiori al nigeriano se si analizzano i tiri: ne ha collezionati 29 verso lo specchio (Osimhen 28), mentre le conclusioni totali sono state 73 (69 per il napoletano). Inutile dire come Lautaro sia primo in queste due categorie statistiche della Serie A. Tornando al rendimento in stagione, il “dieci” dell’Inter ha trovato la rete in tutte le competizioni a cui preso parte ed è così arrivato a quota 15 gol totali in 30 partite. Solo nel 2019- 20 a questo punto dell’annata, dunque al 6 febbraio, aveva segnato più reti, ovvero 16, ma in campionato era a quota 11 (contro i 12 di adesso), e il suo bottino era lievitato grazie ai 5 gol in Champions, reti che però non erano servite alla prima Inter di Antonio Conte per superare il girone. Al contrario, invece, l’unico gol segnato nell’attuale edizione di Champions è stato pesantissimo, visto che è arrivato al Camp Nou nella gara pareggiata 3-3 e che ha di fatto permesso alla squadra di Inzaghi di “eliminare” i catalani e qualificarsi agli ottavi. Comunque sia, mai a questo punto del campionato Lautaro era già a 12 gol, al massimo 11 (2019-20 e ’21-22), poi 10 (2020-21) e 3 (2018-19, il primo anno all’Inter quando era inizialmente il vice-Icardi). La stagione 2021-22 è stata la migliore, realizzativamente parlando: 25 gol in 49 partite. Ne mancano dunque 10 per pareggiare il rendimento della scorsa annata, ma ci sono davanti ancora quattro mesi di incontri…

Relax per un paio di giorni

Lautaro ieri mattina è partito di buona ora con la compagna Agustina e la figlia Nina. Un volo privato li ha portati lontani da Milano per un paio di giorni, visto che Inzaghi ha convocato tutti ad Appiano domani pomeriggio per la ripresa degli allenamenti. L'argentino potrà dunque staccare la spina e ricaricarsi in vista delle prossime gare, quelle con Sampdoria, Udinese e soprattutto Porto, il 22 febbraio (andata a San Siro, ritorno in Portogallo il 15 marzo). «Siamo in crescita, giochiamo un buon calcio: è un'Inter protagonista - ha raccontato il "Toro" nelle varie interviste rilasciate domenica notte -. L'obiettivo è recuperare punti, ma è il Napoli che deve perderne. La corsa è sui noi stessi, cerchiamo di accorciare sulla vetta e si vedrà». Lautaro, che dal 2021 a oggi ha vinto 7 trofei fra Inter e Nazionale, si è soffermato molto sulla fascia e il post-Qatar: «È sicuramente il momento migliore della mia carriera, dopo il regalo speciale del Mondiale - ha spiegato -. Conquistare la Coppa del mondo non è per tutti, io sono uno di quelli e sono entusiasta di continuare a vincere. Capitano? Mi sento più leader e la fascia non pesa... Sono orgoglioso e contento di portarla, ma il capitano si vede in ogni partita, non solo perché si indossa una fascia al braccio. Cerco di dare una mano ai compagni, di fare quello che mi chiede lo staff e di fare godere la gente allo stadio». Lautaro capitano argentino, come un certo Zanetti: «Non so se sono una bandiera come lui - ha chiosato -, ma so che do tutto per l'Inter, lascio sempre il 100% in campo e la gente mi vuole tanto bene anche per questo perché dimostro che ci tengo tanto a questo stemma».

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