Barella a nervi tesi: così non aiuta l’Inter

Niente multe, ma anche i dirigenti inviteranno il giocatore a evitare certi atteggiamenti e a focalizzare le energie sul campo
Barella a nervi tesi: così non aiuta l’Inter© Inter via Getty Images

MILANO - Nicolò Barella è in buona compagnia. Nella storia dell’Inter, tanti - da Matthäus a Ibrahimovic - fino a Vieri e Suarez (memorabile una lite a Catania con Facchetti), si sono “distinti” per liti in campo o reiterati cazziatoni ai compagni in partita. Non è però un’attenuante. Il primo a saperlo - una volta smaltita la rabbia - è l’interessato che dovrà affrontare pure i dirigenti che lo inviteranno (anche qui nulla di nuovo sotto il sole) a moderare i suoi atteggiamenti in campo e a far convergere le energie sulla partita. Per Simone Inzaghi l’episodio si è chiuso a fine primo tempo, quando - nello spogliatoio di Marassi - ha riportato Barella all’ordine sottolineando come certi comportamenti siano inammissibili in uno stadio ancor di più se vanno a discapito della squadra («Sono cose brutte da vedere e non accadrà più»).

Episodio chiuso

I due hanno poi viaggiato insieme in pullman e ieri in Pinetina hanno pure pranzato allo stesso tavolo. Il problema è che - come ha sottolineato Inzaghi nello spogliatoio all’intervallo - questi “raptus” fanno male a Barella e pure all’Inter: una stagione fa il centrocampista aveva saltato gli ottavi di Champions per un fallo di reazione su Militao a Madrid nell’ultima - e inutile - gara del girone col Real. Pure lì Inzaghi utilizzò parole simili a quelle pronunciate a Marassi («Ha fatto un errore grave, spero non ricapiti più») restando inascoltato. A inizio stagione, più volte Barella è stato richiamato per i suoi atteggiamenti: i dirigenti pure lì sono intervenuti e, anche se Inzaghi ha glissato sull’argomento, i novanta minuti in panchina nella gara col Bayern sono suonati come una punizione. Non è dato a sapersi come si regolerà l’allenatore in vista del match di sabato con l’Udinese, certo è che risulta difficile oggi vedere Barella come un possibile candidato alla fascia da capitano in futuro.

Sette punti buttati

Atra pasta ha mostrato ieri Lautaro Martinez nel messaggio postato sui social («Testa bassa e lavorare, è l’unico modo per crescere»). L’argentino è stato tra i peggiori con la Samp dove l’Inter ha confermato l’idiosincrasia alle sfide con le medio-piccole. L’Inter da inizio anno ha buttato 7 punti contro Monza (2-2), Empoli (0-1) e Sampdoria (0-0) che - oltre a mantenere viva una piccola speranza di poter rianimare la lotta scudetto -, avrebbero messo un solco tra l’Inter e le altre papabili rivali per un posto nella prossima Champions. Il primo a essere furibondo per quanto accaduto è Inzaghi che ieri, analizzando con lo staff quanto visto a Marassi, ha molto insistito su quei 25 tiri fatti dalla sua squadra senza riuscire a partorire il topolino di un gol. Questo per un atteggiamento troppo “morbido” nei primi venti minuti di partita, quando la Samp era in evidente difficoltà. Con le prime, di difficoltà, ma dell’Inter è montata la rabbia di Barella, le cui sfuriate sono anche termometro del rendimento della squadra: certi atteggiamenti il centrocampista li aveva pure a inizio stagione quando funzionava ben poco. E, a novanta minuti dalla supersfida col Porto in Champions, questo deve far tenere alta l’attenzione un po’ a tutto l’ambiente.

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