Cambia la proprietà ma non il mercato
Marotta avrà ampio margine di manovra, mani libere nella scelta dei giocatori e dei rinforzi, anche se sa bene quale sarà il paletto principale della sessione estiva nerazzurra: il saldo fra acquisti e cessioni dovrà essere chiuso in attivo. Dunque non un semplice pareggio, ma servirà arrivare al primo settembre con il segno più. Il trading player non sarà ovviamente il percorso principale per ridurre l’alto debito dell’Inter, ma chiudere il mercato in attivo, seppur non con cifre clamorose (non viene chiesto per esempio un più 50 milioni), potrà aiutare Oaktree nell’operazione di risanamento.
Detto ciò, il fondo americano non vuole che la squadra sia indebolita, che il valore della rosa di Inzaghi sia ridotto. Quindi non c’è al momento la richiesta di cedere un big, anche se di fronte a offerte importanti, quasi tutti i giocatori dell’Inter potrebbero essere venduti (Thuram, per esempio, ha una clausola di 85 milioni). Per rinforzare la squadra nei ruoli ancora da occupare - un portiere da affiancare a Sommer (Bento dell’Athletico Paranaense o Martinez del Genoa), un attaccante come Gudmundsson, ovvero con caratteristiche diverse da quelle di Lautaro, Thuram, Taremi e Arnautovic; ed eventualmente un difensore centrale (Buongiorno il grande sogno) - la dirigenza dovrà quindi cercare di ottenere il massimo dalla cessione dei giocatori in esubero e soprattutto dai giovani più richiesti. E qui l’Inter ha un buon bacino da cui pescare.
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