Pagina 2 | Inter, chi dopo Zhang? Dal presidente al nuovo CdA: dubbi e scenari

MILANO - L’argomento - al momento - non è un problema che Oaktree si è ancora posto, ma se è vero che il corpo dirigenziale verrà confermato in blocco, il Consiglio di amministrazione subirà un vero terremoto dopo che verranno completate le pratiche per escutere il pegno. Il fondo californiano diventerà azionista al 99,6% (con lo 0,4 in mano ai piccoli azionisti) e questo si rifletterà nella composizione del CdA al netto della questione più importante, quella legata alla presidenza.

Con Suning erano dieci i membri del consiglio di amministrazione, vale a dire Zhang Kangyang (il vero nome di Steven, ndr), Alessandro Antonello, Giuseppe Marotta, Xu Yichen, Zhu Qing, Zhou Bin, Ying Ruohan, Daniel Kar Keung Tseung, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai. Questi ultimi due erano indipendenti in quota a Oaktree, ma non legati tecnicamente al fondo. Quindi, anche se dovessero essere confermati, tra i presenti resterebbero al massimo in quattro, ovvero Marchetti, Carassai più i due amministratori delegati, vale a dire Marotta e Antonello. Il rimpasto sarà massiccio ma la questione che interessa a tutti anche sul piano mediatico riguarderà la scelta del presidente.

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Chi sarà il nuovo presidente?

Marchetti e Carassai per quanto scritto, non saranno nel mazzo dei papabili. Per intercettare il nome del prescelto sarà fondamentale capire quali saranno le intenzioni di Oaktree legate a quel ruolo: il fondo potrebbe piazzare lì un tecnico oppure optare per un candidato di bandiera. In questo caso difficile pensare che la scelta possa non cadere su Javier Zanetti che è già vice-presidente del club e che, lavorando in sede, proprio come Marotta e Antonello nell’ultimo anno e mezzo ha conosciuto gli uomini di Oaktree. Tra l’altro sarebbe un ritorno all’antico, ovvero a quando Massimo Moratti cedette la poltrona a Giacinto Facchetti, ma pure un esempio che si rifà alla tradizione di grandi club quali il Bayern Monaco che ha avuto per 15 anni come presidente Franz Beckenbauer, poi diventato presidente onorario.

Zanetti in questi anni ha studiato da dirigente, ha frequentato master, corsi e completato un percorso che farebbe di lui più di una semplice bandiera. Senza dimenticare la capacità attrattiva che ancora oggi Pupi ha nei confronti dei giocatori argentini, un mercato sempre ricchissimo di talenti. Mettere lui al posto di Zhang (poltrona tra l’altro rimasta vuota in sede dall’estate scorsa visto i problemi di quest’ultimo a lasciare la Cina) significherebbe rimettere l’interismo al centro del villaggio, un valore importante in tempi in cui il calcio deve fare soprattutto i conti con chi si occupa di bilanci.

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Zanetti in questi anni ha studiato da dirigente, ha frequentato master, corsi e completato un percorso che farebbe di lui più di una semplice bandiera. Senza dimenticare la capacità attrattiva che ancora oggi Pupi ha nei confronti dei giocatori argentini, un mercato sempre ricchissimo di talenti. Mettere lui al posto di Zhang (poltrona tra l’altro rimasta vuota in sede dall’estate scorsa visto i problemi di quest’ultimo a lasciare la Cina) significherebbe rimettere l’interismo al centro del villaggio, un valore importante in tempi in cui il calcio deve fare soprattutto i conti con chi si occupa di bilanci.

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