Pagina 2 | Riappare Zhang: debiti mai pagati per 300 milioni, l’Inter si espone così

MILANO - Nonostante siano trascorsi più di cinque mesi da quando Steven Zhang non è più il presidente dell’Inter, la sua figura continua ad aleggiare nei contesti nerazzurri. Sia perché l’ex numero uno dei campioni d’Italia, attraverso i social, ha spesso espresso il proprio pensiero sui risultati ottenuti dalla squadra e dai calciatori interisti (vedi i complimenti per il settimo posto di Lautaro al Pallone d’oro), sia perché nome e cognome di una delle figure di riferimento della galassia Suning vengono citati letteralmente nell’ultimo bilancio dell’Inter. Non con accezione positiva, ma per specificare la posizione del club rispetto alla causa intentata da China Construction Bank Asia nei confronti di Steven Zhang.

Caso Zhang, Inter sicura

Secondo l’accusa infatti l’uomo d’affari cinese non avrebbe saldato un debito di oltre 300 milioni verso l’istituto di credito asiatico. Dopo le cause ad Hong Kong e negli Usa, ecco quella a Milano, con i creditori che hanno chiesto di pignorare gli emolumenti, da presidente dell’Inter, di Zhang, stimati in 914 mila euro all’anno (ruolo che Steven ricopriva però gratuitamente, come tradizione del club nerazzurro).

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La nota della società

Ecco nello specifico quanto sottolineato dall’Inter, con la società che si sente sicura e serena sulla vicenda, convinta di non dover arrivare ad assecondare quanto richiesto da Ccb: «In data 7 luglio 2022, la Capogruppo ha ricevuto un atto di citazione da parte di China Construction Bank (Asia) Corporation Limited, per un’azione revocatoria contro la delibera assembleare del 18 febbraio 2019 della Capogruppo, in materia di emolumenti degli Amministratori. La Capogruppo intende provvedere a dare mandato ai propri legali di svolgere un’analisi approfondita del caso e della giurisprudenza in materia di revocatoria ordinaria e tutelare le proprie ragioni nella causa intentata da Ccb. All’udienza del 10 aprile 2024, le parti hanno precisato le proprie conclusioni ed il Giudice Relatore, rimessa la causa in decisione, ha assegnato i termini per il deposito di comparse conclusionali entro il 10 giugno 2024 e memorie di replica entro il 1° luglio 2024. A seguito dello scambio degli atti conclusivi, in data 10 settembre 2024, è stato designato il collegio, che dovrà emettere il provvedimento conclusivo del giudizio. Sulla base delle informazioni a oggi disponibili, la Capogruppo ritiene di avere validi motivi per ottenere il rigetto delle domande delle controparti».

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La nota della società

Ecco nello specifico quanto sottolineato dall’Inter, con la società che si sente sicura e serena sulla vicenda, convinta di non dover arrivare ad assecondare quanto richiesto da Ccb: «In data 7 luglio 2022, la Capogruppo ha ricevuto un atto di citazione da parte di China Construction Bank (Asia) Corporation Limited, per un’azione revocatoria contro la delibera assembleare del 18 febbraio 2019 della Capogruppo, in materia di emolumenti degli Amministratori. La Capogruppo intende provvedere a dare mandato ai propri legali di svolgere un’analisi approfondita del caso e della giurisprudenza in materia di revocatoria ordinaria e tutelare le proprie ragioni nella causa intentata da Ccb. All’udienza del 10 aprile 2024, le parti hanno precisato le proprie conclusioni ed il Giudice Relatore, rimessa la causa in decisione, ha assegnato i termini per il deposito di comparse conclusionali entro il 10 giugno 2024 e memorie di replica entro il 1° luglio 2024. A seguito dello scambio degli atti conclusivi, in data 10 settembre 2024, è stato designato il collegio, che dovrà emettere il provvedimento conclusivo del giudizio. Sulla base delle informazioni a oggi disponibili, la Capogruppo ritiene di avere validi motivi per ottenere il rigetto delle domande delle controparti».

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