MILANO - Pep Guardiola, dopo il ko di sabato in Premier League in casa del Bournemouth, ha imputato la sconfitta al fatto che gli avversari avessero avuto «sei-sette giorni per prepararsi» mentre il suo Manchester City, pur infarcito di giovani e riserve, aveva dovuto onorare (perdendo) l’impegno con il Tottenham in Coppa di Lega. Figurarsi cosa sta pensando in questi giorni Simone Inzaghi che, prima dello scontro diretto con il Napoli, avrà lo stress-test in Champions con l’Arsenal dove una vittoria spianerebbe la strada verso gli ottavi, mentre una battuta d’arresto potrebbe mettere pericolosi tarli nella testa dei giocatori in vista del match scudetto di domenica.
Un'Inter troppo distratta
Di certo l’Inter avrà un dispendio fisico e mentale notevolissimo, mentre Antonio Conte - una volta fatta digerire ai suoi la sconfitta con l’Atalanta - potrà sintonizzare ogni energia esclusivamente sulla gara di San Siro. Un match di fondamentale importanza per l’Inter: la gara con il Venezia ha mostrato ancora una volta una squadra un po’ distratta, peraltro “salvata” dall’incredibile beffa finale dalla decisione - comunque ineccepibile - del Var sul gol annullato a Sverko ma, come giustamente ha fatto notare Lautaro Martinez a fine partita, non ci si può ridurre a rischiare la pelle al 97’ contro una squadra che lotta per salvarsi. Convinzione un po’ di tutti all’Inter è che battere il Napoli e ritrovarsi in testa alla classifica porterebbe la squadra a ritrovare quella cattiveria un po’ persa dopo lo scudetto vinto in carrozza un campionato fa: perché, anche a livello psicologico, chi fa da “lepre” è portato a moltiplicare l’attenzione per evitare di subire l’onta del controsorpasso. Tra l’altro già nell’ultima stagione l’Inter proprio in questo periodo aveva dato il primo “scrollone” alla classifica, restando con la sola Juventus alle calcagna: corsi e ricorsi perché pure allora l’avversario non aveva impegni nelle coppe europee. L’Inter però un anno fa aveva come obiettivo primario la conquista della seconda stella, mentre quest’anno Inzaghi ha più volte ribadito l’intenzione di voler arrivare in fondo in tutte le competizioni, sottolineando - lo ha fatto pure dopo la stiracchiata vittoria sul Venezia - come quest’anno si attenda un campionato all’insegna dell’equilibrio: «Infatti siamo tutte lì».
Il vantaggio del Napoli
Il Napoli però gode dell’indubbio vantaggio di potersi concentrare soltanto sulla lotta scudetto e anche per questo motivo potrebbe avere un impatto importantissimo sulla psicologia delle due squadre una vittoria nerazzurra nello scontro diretto. Pure in questo caso l’esempio arriva dall’ultimo campionato dove spartiacque è stata proprio la vittoria sulla Juve a San Siro: lì i bianconeri hanno iniziato a guardarsi pure indietro mentre l’Inter ha acquistato quella sicurezza e quella consapevolezza che le hanno permesso di fare il vuoto. Domani sera intanto Inzaghi ritroverà Calhanoglu in regia, mentre Acerbi dovrebbe fare il tagliando nell’ultima mezzora in vista del probabilissimo duello con Lukaku. Da valutare Bastoni, uscito per crampi con il Venezia: al suo posto potrebbe giocare Bisseck. A spingere l’Inter ci sarà un San Siro da tutto esaurito. E il bis sarà servito con il Napoli.