Marotta, replica a Conte e bordata a Scaroni: “L’Inter è qualcosa di superiore”

Il presidente nerazzurro: “Non voglio fare polemiche, è un amico. Ma sulla mia cravatta ci sono due stelle”

CUCCARO MONFERRATO (Alessandria) - “Grazie a tutti per la presenza e alla giuria per questo premio. Liedholm è stata una figura importante nella mia vita, perché lui era l’allenatore del Varese e lo portò in Serie A. Io avevo 12 anni e abitavo a pochi metri da dove si allenava il Varese. Il magazziniere mi faceva assistere agli allenamenti e da Liedholm ho imparato la capacità di gestire il gruppo. Il calcio è cambiato, ma la leadership è sempre quella. Ho imparato da Liedholm come si deve parlare alla squadra. Qua ci sono atleti importantissimi (Cerella e Belmondo, ndr) e possono dire che senza le capacità umane non sarebbero mai potuti diventare campioni. L’approccio con Liedholm è stato proprio durante gli allenamenti a 12 anni”. Così il presidente e amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta sul palco nelle Cantine di Villa Boemia a Cuccaro Monferrato dopo aver ricevuto - da Carlo, figlio dello storico ex allenatore di Milan e Roma - il Premio Niels Liedholm.

Sul futuro del calcio

La parola chiave è sostenibilità. Purtroppo questo si è perso negli ultimi anni. Oggi non esiste più il modello di mecenatismo. La dimostrazione è che oggi le due squadre di Milano sono gestite da proprietà straniere e menomale che ci sono altrimenti ci sarebbero stati problemi anche per loro. Le televisioni sono il 60% dei ricavi e va venduto un prodotto ai tifosi. Perché i tifosi sono anche dei clienti e oggi i giovani fanno fatica a vedere una partita intera. Perciò la sfida sarà quella di creare un prodotto migliore. Similitudini tra Liedholm e Inzaghi? Liedholm e i suoi colleghi vivevano un calcio in cui c’era tanta considerazione dei valori umani, ma non esisteva la pressione del calcio attuale. Ciò che ha contraddistinto Liedholm è stata la pacatezza, tranquillità e le sue battute ironiche per sdrammatizzare. Oggi il calcio vive una pressione continua, dove davanti ad un rigore non dato ci sono polemiche enormi e infinite. Consiglio ad Inzaghi che è giovane e in costante crescita di acquisire la tranquillità e la pacatezza di Liedholm”, aggiunge Marotta.

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Su Conte e il mercato

"Io credo che con la tecnologia si migliori la situazione: diminuiscono gli errori. Conte è una persona intelligente e un grande comunicatore, avrà il suo obiettivo quando parla. L'arbitro era ben vicino all'azione e sicuramente il contatto c'è stato e il piede è stato spostato: per me era rigore. Se poi si debba dibattere sull'utilizzo migliore del VAR, fa parte di un dibattito costruttivo che va fatto all'interno del sistema calcistico. Se Conte ha voluto spostare il focus? Non lo so, sfortunatamente è stato un episodio neanche rilevante: si può ragionare sulle metodologie dell'applicazione del VAR e su accorgimenti migliorativi per una tecnologia: ma la centralità dell'arbitro deve essere sempre prioritaria. Poi a mio giudizio si tratta di un rigore ineccepibile. Mercato di gennaio? Non credo, abbiamo una rosa competitiva per i nostri obiettivi e abbiamo una squadra di grande valore", ha proseguito Marotta.

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La replica a Scaroni

"Scaroni ha detto di essere presidente dell'unica squadra di Milano? Dipende da che punto di vista. Se l'unica squadra di Milano è rappresentata da lui, noi forse rappresentiamo qualcosa di ancora superiore. Non voglio fare polemiche, Paolo è un amico, ognuno porta avanti il proprio club definendolo il migliore. Sulla mia cravatta ci sono due stelle, auspico che possa raggiungere quanto prima anche il Milan la seconda stella", la replica di Marotta a Scaroni.

Sulla lotta Scudetto e la Champions

"Come arrivare al livello dell'anno scorso? Le nostre performance in Champions sono prestazioni di tutto rispetto. In campionato siamo a un punto dalla vetta, anche lo scorso anno eravamo cacciatori per tutta la prima parte del campionato e la Juve era la lepre. Ora c'è il Napoli davanti, quello che cambia è che ora c'è un gruppetto di formazioni che meritano le posizioni di vertice. Il campionato è molto lungo, ci sono tantissime partite e tantissimi punti. Importante rimanere attaccati alla vetta, gennaio e febbraio saranno determinanti. Chi mi ha impressionato di più? Sicuramente squadre come Atalanta, Fiorentina e Lazio perché era da parecchio che non erano meritatamente a questi livelli. La Champions? Una grande squadra deve rispondere pienamente alle competizioni a cui partecipa, non c'è distinzione tra campionato e Champions League. Dobbiamo essere protagonisti fino in fondo in tutte le competizioni", ha concluso Marotta.

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CUCCARO MONFERRATO (Alessandria) - “Grazie a tutti per la presenza e alla giuria per questo premio. Liedholm è stata una figura importante nella mia vita, perché lui era l’allenatore del Varese e lo portò in Serie A. Io avevo 12 anni e abitavo a pochi metri da dove si allenava il Varese. Il magazziniere mi faceva assistere agli allenamenti e da Liedholm ho imparato la capacità di gestire il gruppo. Il calcio è cambiato, ma la leadership è sempre quella. Ho imparato da Liedholm come si deve parlare alla squadra. Qua ci sono atleti importantissimi (Cerella e Belmondo, ndr) e possono dire che senza le capacità umane non sarebbero mai potuti diventare campioni. L’approccio con Liedholm è stato proprio durante gli allenamenti a 12 anni”. Così il presidente e amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta sul palco nelle Cantine di Villa Boemia a Cuccaro Monferrato dopo aver ricevuto - da Carlo, figlio dello storico ex allenatore di Milan e Roma - il Premio Niels Liedholm.

Sul futuro del calcio

La parola chiave è sostenibilità. Purtroppo questo si è perso negli ultimi anni. Oggi non esiste più il modello di mecenatismo. La dimostrazione è che oggi le due squadre di Milano sono gestite da proprietà straniere e menomale che ci sono altrimenti ci sarebbero stati problemi anche per loro. Le televisioni sono il 60% dei ricavi e va venduto un prodotto ai tifosi. Perché i tifosi sono anche dei clienti e oggi i giovani fanno fatica a vedere una partita intera. Perciò la sfida sarà quella di creare un prodotto migliore. Similitudini tra Liedholm e Inzaghi? Liedholm e i suoi colleghi vivevano un calcio in cui c’era tanta considerazione dei valori umani, ma non esisteva la pressione del calcio attuale. Ciò che ha contraddistinto Liedholm è stata la pacatezza, tranquillità e le sue battute ironiche per sdrammatizzare. Oggi il calcio vive una pressione continua, dove davanti ad un rigore non dato ci sono polemiche enormi e infinite. Consiglio ad Inzaghi che è giovane e in costante crescita di acquisire la tranquillità e la pacatezza di Liedholm”, aggiunge Marotta.

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