
MILANO - Tomas Palacios, difensore centrale acquistato dall’Independiente Rivadavia per 6.5 milioni più bonus negli ultimi giorni di mercato, finora in prima squadra ha giocato 9 minuti, recupero compreso, a Empoli. Vero è che un giovane cresce anche allenandosi con i big, però l’Inter, se l’andazzo continuerà a essere questo, dovrà valutare con la riapertura del mercato se mandarlo in prestito fino al termine della stagione, con tutte le incognite del caso che comportano queste operazioni. Nella stagione che verrà, il problema sarà risolto alla radice perché Palacios - come accade nel Milan a Francesco Camarda - potrà “sdoppiarsi” tra prima squadra ed Under 23. Il progetto a tinte nerazzurre, grazie all’accelerazione impressa da Oaktree, sta avendo contorni sempre più a fuoco: la “next-gen” si allenerà sul sintetico di Interello al mattino (per convivere con le altre squadre del giovanile che già hanno lì casa), e potrebbe giocare al “Varesina Stadium” di Venegono Superiore.
Il ruolo chiave dell'U-23
In società si sta lavorando per farsi trovare pronti in primavera, quando andrà chiesto alla Federcalcio lo slot eventualmente liberato da una mancata iscrizione, lo stesso iter affrontato dal Milan. Le motivazioni che hanno spinto il fondo californiano a porre con tanta determinazione in risalto il tema della seconda squadra sono molteplici: in primis legate alla necessità di creare giocatori che possano essere da Serie A, conquistando una fetta di mercato molto importante. In tal senso il campionato di Serie C è il trait-d’union ideale per completare la formazione dei giocatori usciti dal settore giovanile, senza dimenticare come avere l’Under 23 aiuti a fare scommesse futuribili pure in ottica prima squadra. Con la seconda squadra sicuramente il processo di apprendimento di Palacios sarebbe stato più rapido e con lui sarebbero cresciuti più rapidamente i vari Berenbruch e Aidoo, già convocati da Inzaghi tra i grandi.