Abodi, Gravina e la posizione del Governo
La Russa in un 'altra intervista dice: "Questa non è una normale società a cui dare e l'avete si devono bilanciare. Qui ci sono in ballo le emozioni e vanno gestite con una sensibilità diversa rispetto a qualunque realtà imprenditoriale". E Bellavia replica: "Detto da un giurista non mi sembra una gran cosa. I bilanci non si fanno con le emozioni". Il 19 maggio Oaktree prende il controllo di Grand Tower e Lionerock, diventando così proprietario dell'Inter. "I veri soldi li hanno messi gli americani - dice Bellavia - che pure loro sono delle Cayman. Tutto il controllo avviene da lì, cioè nebbia". Da qui ancora Patrisso: "Miele, della Covisoc, ci ha risposto che sono stati fatti tutti i controlli dovuti nel rispetto delle normative federali e per loro c'è garanzia del regolare svolgimento dei campionati". Nel video poi interviene anche Abodi: "Lo dovremo dimostrare che una commissione terza al sistema possa rispettare l'autonomia delle decisioni e dall'altro garantire una maggior efficenza. Questo vale non soltanto per i controlli del regime economico finanziaro e dei corretti adempimenti per i tesserati, ma anche per la struttura dei club. Trasparenza delle società? Se ne sentiva il bisogno perché c'è una norma interna alla Federazione di cui, probabilmente, non c'è stata un'applicazione sistematica, puntuale e trasparente che permettesse a tutti di poter vedere al suo interno".
Gravina: "Tutte le decisioni della Covisoc, impugnate presso organi terzi e statali come il Tar e il Consiglio di Stato, hanno sempre dato ragione alla Covisoc stessa. Oaktree? Questo è un luogo comune perché molte volte si confonde il debito del club con quella della società, ovvero al soggetto titolare. Inter? Un altro luogo comune. Il problema non è il debito, ma è vivere le condizioni per poter soddisfare questo debito. I grandi club oltre ai controlli che subiscono in Italia, sono sottoposti ai controlli della Uefa per ottenere le licenze e partecipare ai campionati internazionali".
Le pressioni alla Covisoc: "Di continuo"
Report intervista anche un ex membro della Covisoc: "Pressioni? Continue. Ogni volta che prendevi una posizione qualcuno ti diceva 'mo, ma... non hai capito, stai sbagliando'. Alla fine c'era poco da fare, la pressione la sentivi eccome. Perché, a detta loro, non si poteva mettere in difficoltà un sistema che garantisce flussi per tantissime persone. Inter? Io avevo segnalato alla Procura Federale queste situazioni delle sponsorizzazioni dalla Cina. Ma non c'è soltanto l'Inter". Su questo aspetto si espone Gravina: "L'indebitamento genera un alert, ma ci sono dei tempi in cui le società devono dimostrare di aver adempiuto alle norme previste. L'inter, così come altre squadre, l'ha dimostrato". Il video poi torna in studio dove il giornalista Auteri fa un riassunto di quanto si è detto e successo in questi anni con l'Inter e Suning protagonisti: "Certo poi c'è da andare a vedere sotto al tappeto. In base al diritto sportivo una società deve comunicare gli effettivi proprietari al superamento di determinate percentuali per i principi di onorabilità. Ma come fai a dire che sono onorabili se non sai chi sono i proprietari" ammonisce il conduttore. Da qui il video poi fa veder le riprese all'esterno dello stadio, davanti al bar (covo degli ultras dell'Inter) e fa sentire le parole di Ciccarelli (leader del gruppo Viking), soprannominato 'Tre lame': "Ho chiuso con voi perché voi giornalisti avete girato e rigirato le cose. Avete fatto la vostra inchiesta... c'è gente in galera e io non voglio parlare perché poi a furia di parlare di me poi mi inc****o che non c'entro niente. A me non interessa che è report, c'è gente in galera che non c'entra nulla con questa roba".
Nel comunicato della Procura di Milano sono diversi i tifosi dell'Inter indagati per associazione a delinquere con finalità mafiosa... E da qui esce il nome di Bellocco. Kluas Davi (giornalista): "Lui reitera una situazione di famiglia che è consolidata, perché gestiscono un grosso pezzo del narcotraffico nel nord Italia. Più che infiltrarsi nella Curva dell'Inter è stato chiamato". Ad aiutarlo in questa situazione sono gli altri due capi ultras: Ferdico e Beretta. Da qui l'intercettazione telefonica tra Beretta e la compagna: "Io ho capito Antonio (Bellocco ndr) com'è fatto. Di stadio non capisce un c***o e non conosce niente, deve lasciar fare a noi. Lui deve mandare via i suoi paesani". Klaus: "L'ndrangheta fa così. Fa favori e poi si prende tutto". L'intercettazione continua con la telefonata tra Beretta e Bellocco: "Faccio un macello io" dice Bellocco. "No, ma poi lo stadio è bellissimo. Ti divrti una cifra. Facciamo una figata" replica Beretta. "Con te al mio fianco... Due persone, già due... non nominiamo... già due, combiniamo un macello" chiude Bellocco.
Klaus: "All'inizio la 'ndrangheta viene come ospite e poi diventa padrone, a questo punto si crea il cortocitcuito tra Bellocco e Beretta. La 'ndrangheta non è mai uno spettatore passivo". "C'è da stare attenti, ascoltami una cosa - dice Ferdico nel corso di una telefonata con Idà, altro tifoso dell'Inter -. Io sono una persona sincera.. È furbo assai, non mi tradire sennò mi tocca ammazzarti".