Andrea Beretta, ex capo ultrà della curva dell'Inter, ricevette in regalo un orologio da Romelu Lukaku. Lo avrebbe raccontanto lui stesso ai pm coi quali sta collaborando in qualità di collaboratore di giustizia dopo essere stato arrestato lo scorso settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, presente anch'egli nel direttivo della Nord. A riportarlo è il Corriere della Sera, che trascrive anche i virgolettati delle dichiarazioni di Beretta: citati, oltre all'ex centravanti nerazzurro oggi al Napoli, anche due dirigenti passati e presenti dell'Inter: Giuseppe Marotta e Javier Zanetti.
Inter: Beretta su Lukaku, Marotta e Zanetti
"23 gennaio 2021 Inter-Udinese, orologi Lukaku… È l’appuntamento che mi doveva dare l’orologio…L’anno che abbiamo vinto lo scudetto (che i nerazzurri avrebbero poi vinto a fine stagione, ndr) Lukaku ha fatto fare questi orologi per tutta la squadra, i compagni, lo staff… e uno me l’ha regalato. A me e basta". Queste alcune dichiarazioni di Beretta: per le norme sportive i tesserati dei club non potrebbero intrattenere rapporti con gli ultras. Eppure Beretta avrebbe rimarcato: "Sì, avevo rapporti diretti, andai a prenderlo quando è arrivato…era nata una sorta di amicizia, poi gli avevo fatto fare anche il murales a San Siro". Non solo Lukaku e l'orologio: sulla sua agenda era presente un appunto "Chuck, Marotta, 9.30", dove Chuck stava a simboleggiare Matteo Norrito, uno dei capi ultras dell'Inter e arrestato a margine dell'inchiesta 'Doppia Curva'. L'incontro in questione sarebbe stato per "un appuntamento che sarà andato Chuck per la storia dei biglietti e delle robe, per parlare con lui". A questo, Beretta avrebbe aggiunto: "Eh dottore, ti devi interfacciare per forza con la tifoseria…".

Beretta e le parole su Zanetti
Per Beretta sarebbe stato importante non intercedere attraverso lo Slo perché "magari tende a non proporre a Marotta il vero problema, capito?", volendo quindi una "intercoluzione diretta". Interlocuzione diretta che Beretta avrebbe affermato di aver avuto anche con Zanetti: "La persona di cui mi fidavo di più a livello umano con cui potevo intrattenere rapporti…Ci parlavo direttamente…, è un bravissimo uomo…". Ma se Zanetti "Non sempre" esaudiva le richieste, "ci dava una mano magari per la tifoseria…per fare entrare magari un certo tipo di coreografie…parlava con Marotta, quella gente lì". Diversamente aiutava "per farci avere il materiale dell’Accademia Inter", ossia un settore giovanile che al termine stagione dismetteva materiale quali "palloni, felpe, tute, tutta merce di qualità, invece di andare al macero allora Zanetti me le faceva avere e io le regalavo ai ragazzi delle coreografie come merce di scambio per farli lavorare".