Nico Paz, Inzaghi e il regalo per la nuova Inter: ma occhio a Como e Real

L’allenatore stregato dal talento “parcheggiato” ma tenuto d'occhio da Ancelotti al Como, vuole fare di lui il simbolo della rifondazione di un nuovo ciclo nerazzurro: la situazione

MILANO - Il siparietto è presto diventato virale. A Simone Inzaghi, dopo la vittoria sul Feyenoord, in coda alla conferenza stampa viene chiesto se l’Inter punta al “double” e lui, facendo tre con la mano, sornione risponde: "No, puntiamo al “treble”...". Non una spacconata, quella dell’allenatore, ma un manifesto programmatico annunciato puntualmente ogni anno a inizio stagione. Inzaghi parte sempre per arrivare in fondo ovunque, Coppa Italia e Supercoppa comprese. La dimostrazione plastica si è avuta nella partita con la Lazio, vinta con mirabile abnegazione da parte del gruppo (peraltro già falcidiato dagli infortuni) nonostante la gara fosse antipasto della trasferta al Maradona per affrontare il Napoli che, oltre al campionato, aveva soltanto la Coppa nazionale nel menù di stagione da cui però è uscito proprio con la Lazio, mandando in campo undici riserve.

Inter, Inzaghi profetico: "Dove arrivo io aumentano i ricavi e si vincono i trofei"

"Dove alleno io aumentano i ricavi e si vincono trofei", aveva detto Inzaghi nel settembre 2022 quando aveva affrontato il primo momento di crisi all’Inter: pure in quel caso sembrava una spacconata, ma la prova dei fatti ha dato ragione all’allenatore che, prima della gara col Napoli, è tornato sul tema: "Tre anni e mezzo fa, quando sono arrivato, mi era stato detto quale fosse la situazione. Ora il bilancio è migliorato e ne sono felice...". Dei risultati prodotti grazie alla gestione Inzaghi si è accorta pure la proprietà americana che martedì, quando verrà staccato il pass per i quarti di Champions (dopo il 2-0 a Rotterdam dovrebbe succedere uno tsunami per pensare che non accada), incasserà un centinaio di milioni soltanto di premi Uefa. Tornare nel G8 d’Europa vale tanto per l’Inter, al di là dei risvolti puramente economici, perché nell’estate che verrà la rosa andrà pesantemente ringiovanita - se non addirittura rifondata - e sul mercato, oltre ai soldi (che sono comunque molto importanti) conta il potere attrattivo di una società. E l’Inter, anche nel malaugurato caso in cui dovesse chiudere la stagione senza vincere trofei (la Champions resta un Everest, in Serie A la concorrenza è agguerritissima e il menù di Coppa Italia offrirà il doppio derby col Milan), in questi anni ha dimostrato di poter arrivare in fondo in ogni competizione e, soprattutto, di aver raggiunto l’eccellenza in Europa.  

 

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Inter, Inzaghi chiede Nico Paz a Oaktree

Questo è il volano per pensare in grande anche sul mercato e Inzaghi ha già in mente il regalo che chiederà a Oaktree tramite l’intercessione dei responsabili dell’area tecnica: Nico Paz. Nei pensieri dell’allenatore, l’argentino “parcheggiato” al Como dal Real Madrid, può diventare pietra angolare di un nuovo ciclo per l’Inter. Su di lui è da mesi in pressing Javier Zanetti, grazie all’amicizia che lo lega a papà Pablo, ai tempi suo compagno in Nazionale: un corteggiamento che ha fatto breccia nel ragazzo ma questo, ovviamente, non è sufficiente per pensare che l’Inter possa avere vita facile. Perché il Como punta a comprare il ragazzo dal Real - ne ha la forza economica - e perché Carlo Ancelotti ha confessato di seguire la parabola del ragazzo sul Lario ("Nico Paz sta facendo molto bene..."). L’Inter però sa che Nico Paz vuole giocare e difficilmente il Real potrà garantirgli lo spazio che potrebbe dargli Inzaghi: questo potrebbe essere un fattore determinante su cui far leva quando la trattativa entrerà nel vivo. Di certo per lui l’allenatore ha grandi idee: in primis avrebbe (finalmente) un attaccante dalle caratteristiche diverse rispetto a quelli in rosa; ma, lavorandoci su, Nico Paz potrebbe anche pensare di ripercorrere la parabola di Luis Alberto e diventare una straordinaria mezzala di qualità e quindi raccogliere il testimone di Henrikh Mkhitaryan sul centro-sinistra. Per pensare al mercato ci sarà comunque tutto il tempo, visto che Inzaghi sta già ragionando sulla gara col Monza: non ci sarà ritiro (la squadra ha bisogno di recuperare energie anche mentali), mentre Carlos Augusto farà il suo ritorno in gruppo.

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MILANO - Il siparietto è presto diventato virale. A Simone Inzaghi, dopo la vittoria sul Feyenoord, in coda alla conferenza stampa viene chiesto se l’Inter punta al “double” e lui, facendo tre con la mano, sornione risponde: "No, puntiamo al “treble”...". Non una spacconata, quella dell’allenatore, ma un manifesto programmatico annunciato puntualmente ogni anno a inizio stagione. Inzaghi parte sempre per arrivare in fondo ovunque, Coppa Italia e Supercoppa comprese. La dimostrazione plastica si è avuta nella partita con la Lazio, vinta con mirabile abnegazione da parte del gruppo (peraltro già falcidiato dagli infortuni) nonostante la gara fosse antipasto della trasferta al Maradona per affrontare il Napoli che, oltre al campionato, aveva soltanto la Coppa nazionale nel menù di stagione da cui però è uscito proprio con la Lazio, mandando in campo undici riserve.

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"Dove alleno io aumentano i ricavi e si vincono trofei", aveva detto Inzaghi nel settembre 2022 quando aveva affrontato il primo momento di crisi all’Inter: pure in quel caso sembrava una spacconata, ma la prova dei fatti ha dato ragione all’allenatore che, prima della gara col Napoli, è tornato sul tema: "Tre anni e mezzo fa, quando sono arrivato, mi era stato detto quale fosse la situazione. Ora il bilancio è migliorato e ne sono felice...". Dei risultati prodotti grazie alla gestione Inzaghi si è accorta pure la proprietà americana che martedì, quando verrà staccato il pass per i quarti di Champions (dopo il 2-0 a Rotterdam dovrebbe succedere uno tsunami per pensare che non accada), incasserà un centinaio di milioni soltanto di premi Uefa. Tornare nel G8 d’Europa vale tanto per l’Inter, al di là dei risvolti puramente economici, perché nell’estate che verrà la rosa andrà pesantemente ringiovanita - se non addirittura rifondata - e sul mercato, oltre ai soldi (che sono comunque molto importanti) conta il potere attrattivo di una società. E l’Inter, anche nel malaugurato caso in cui dovesse chiudere la stagione senza vincere trofei (la Champions resta un Everest, in Serie A la concorrenza è agguerritissima e il menù di Coppa Italia offrirà il doppio derby col Milan), in questi anni ha dimostrato di poter arrivare in fondo in ogni competizione e, soprattutto, di aver raggiunto l’eccellenza in Europa.  

 

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