L'Inter dagli occhi di Chivu: "In 20 anni mai così bene allo Stadium, Juve stradominata"

Il tecnico nerazzurro dopo il ko all'Allianz: "Serve cancellare qualcosa accaduta nel passato"

Un Cristian Chivu amaro quello che parla dopo il ko dell'Inter contro la Juventus. Partita folle all'Allianz Stadium, Adzic con una perla finale fa pendere il risultato a favore dei bianconeri. Il tecnico interista, reduce da due sconfitte di fila, nel post gara non manca di sottolineare come a suo avviso ci siano "cose accadute nel passato da cancellare" nel gruppo. L'allenatore nerazzurro non ha comunque mancato di rimarcare neanche gli aspetti positivi della serata, evidenziando come la sua squadra abbia "dominato dal primo minuto".

Chivu: "Inter, serviva fare come la Juve"

Questa l'analisi del tecnico interista a Dazn dopo il ko dell'Allianz, che rimarca come i nerazzurri avrebbero dovuto prendere ad esempio un atteggiamento visto dalla Juve di Tudor: "Non guardo mai a livello individuale, non è giusto parlare di singoli. Dovevamo gestire meglio determinati momenti, prima che la palla arrivasse a Dimarco si poteva gestire meglio. Loro da inizio partita, quando erano in difficoltà, non si vergognavano di calciare la palla in tribuna. Calhanoglu? Mi prendo la prestazione di tutta la squadra, della personalità in campo messa dall'inizio anche nelle difficoltà. Calha ha fatto ciò che ci aspettavamo facesse, queste sono le sue qualità, questo è quello che ci può dare".

"Cancellare qualcosa accaduta in passato"

Chivu prosegue così a Dazn: "Come si allenano la lucidità e il pragmatismo? Capire i momenti, quando fare o non fare determinate cose. E capire la gestione di una partita dove hai speso tanto per ribaltarla: negli ultimi 10 minuti le cose andavano fatte diversamente. Si allena, è una questione mentale, di abitudine ed esperienza. Si va avanti guardando ciò che di buono è stato fatto, anche se torniamo a casa col rammarico di non aver vinto la partita". A che punto è il percorso di cambiamento? "Guardiamo ciò che di buono è stato fatto oggi e nel secondo tempo con l'Udinese, anche se poi siam tornati a casa con niente. Si va avanti, si lavora: bisogna anche cancellare qualcosa accaduta nel passato per avere la lucidità e la serenità di portare a casa i risultati, perché per il lavoro la squadra sta lavorando sodo e bene".

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"Inter, in 20 anni mai così a Torino"

Chivu ha proseguito la sua analisi in conferenza stampa: "La squadra ha dominato dal 1'. Siamo andati in svantaggio, ma abbiamo saputo reagire. Tuttavia, è mancata la lucidità nel leggere le fasi decisive della partita. Se fossimo stati più pratici e concreti, probabilmente saremmo tornati a Milano con un risultato migliore". Ma se a Dazn parlava di passato e il riferimento sembrava al finale di stagione dello scorso anno, in sala stampa chiarisce: "La finale di Champions non c’entra nulla. Quello che dobbiamo comprendere è che, in certi frangenti, non serve essere spettacolari: serve essere efficaci. In vent’anni non avevo mai visto l’Inter giocare una partita di questo livello qui allo Stadium contro la Juve. Purtroppo, però, torniamo a casa a mani vuote. Se facciamo prestazioni così non mi preoccupo del futuro. Le altre cose le facciamo bene, serve essere più pragmatici".

"Abbiamo stradominato"

Come riparte l'Inter ora? "Io resto ottimista. Se questa squadra può esprimersi così, non sono preoccupato. Dobbiamo solo imparare a gestire meglio i momenti chiave per riuscire a chiudere le partite". A Chivu viene chiesto di Marcus Thuram, inquadrato sorridente con Khephren dopo la rete bianconera del 4-3: "Non ho visto. In ogni caso, smettiamo di fare polemiche, che non fa bene al mondo del calcio: parliamo di ciò che accade in campo. Abbiamo stradominato. Non ho criticato l’atteggiamento, ma la capacità di capire le situazioni. Siamo troppo leggibili e se penso di cambiare il 3-5-2? Dopo una gara del genere io penso a cercare di vincere le partite". Infine gli viene chiesto se serve più aggressività: "Dobbiamo capire quando è il momento di cercare il bel gioco e quando invece bisogna essere concreti".

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Un Cristian Chivu amaro quello che parla dopo il ko dell'Inter contro la Juventus. Partita folle all'Allianz Stadium, Adzic con una perla finale fa pendere il risultato a favore dei bianconeri. Il tecnico interista, reduce da due sconfitte di fila, nel post gara non manca di sottolineare come a suo avviso ci siano "cose accadute nel passato da cancellare" nel gruppo. L'allenatore nerazzurro non ha comunque mancato di rimarcare neanche gli aspetti positivi della serata, evidenziando come la sua squadra abbia "dominato dal primo minuto".

Chivu: "Inter, serviva fare come la Juve"

Questa l'analisi del tecnico interista a Dazn dopo il ko dell'Allianz, che rimarca come i nerazzurri avrebbero dovuto prendere ad esempio un atteggiamento visto dalla Juve di Tudor: "Non guardo mai a livello individuale, non è giusto parlare di singoli. Dovevamo gestire meglio determinati momenti, prima che la palla arrivasse a Dimarco si poteva gestire meglio. Loro da inizio partita, quando erano in difficoltà, non si vergognavano di calciare la palla in tribuna. Calhanoglu? Mi prendo la prestazione di tutta la squadra, della personalità in campo messa dall'inizio anche nelle difficoltà. Calha ha fatto ciò che ci aspettavamo facesse, queste sono le sue qualità, questo è quello che ci può dare".

"Cancellare qualcosa accaduta in passato"

Chivu prosegue così a Dazn: "Come si allenano la lucidità e il pragmatismo? Capire i momenti, quando fare o non fare determinate cose. E capire la gestione di una partita dove hai speso tanto per ribaltarla: negli ultimi 10 minuti le cose andavano fatte diversamente. Si allena, è una questione mentale, di abitudine ed esperienza. Si va avanti guardando ciò che di buono è stato fatto, anche se torniamo a casa col rammarico di non aver vinto la partita". A che punto è il percorso di cambiamento? "Guardiamo ciò che di buono è stato fatto oggi e nel secondo tempo con l'Udinese, anche se poi siam tornati a casa con niente. Si va avanti, si lavora: bisogna anche cancellare qualcosa accaduta nel passato per avere la lucidità e la serenità di portare a casa i risultati, perché per il lavoro la squadra sta lavorando sodo e bene".

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