Derby, assalto bus Juve. Perché Tosel lo ignora

TORINO - Sul caso bomba carta, Tosel deciderà. Quando non si sa ancora, visto che ha chiesto un supplemento di indagini alla procura federale (e potrebbero servire almeno un paio di giorni), ma prima o poi deciderà. Potrebbe chiudere una curva o tutto lo stadio della Juventus, come potrebbe optare per una pena più lieve (o per nessuna pena). In ogni caso, l’episodio è finito sotto la sua giurisdizione di giudice sportivo. L’assalto al pullman della Juventus no. E perché?

E IL PULLMAN? - Il giudice sportivo non scrive a del pullman aggredito con bottiglie, sassi e bombe carta scagliate sotto il telaio perché il fatto è avvenuto fuori dalla stadio e, quindi, teoricamente fuori dalla sua giurisdizione. Teoricamente… Perché il problema è l’interpretazione teorica dell’articolo 14, quello che cita: «Le società rispondono per i fatti violenti commessi in occasione della gara, sia all’interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti, quando siano direttamente collegati ad altri comportamenti posti in essere all’interno dell’impianto…». Insomma, resta da decidere se Via Filadelfia è un’area «immediatamente adiacente» e se i fatti violenti siano «direttamente collegati ad altri comportamenti posti in essere all’interno dell’impianto». Per Tosel, evidentemente, non lo sono (per decidere che via Filadelfia è adiacente basta Google Maps, infatti). Anche se resta l’impressione che, a pari disgusto per i fatti accaduti dentro e fuori dallo stadio Olimpico, dovrebbe corrispondere uguale metro di giudizio, senza cercare riparo nel labirinto leguleio degli articoli di legge. Ma d’altronde se nei comunicati si scrive: «nei vari nosocomi della città...».