Nedved e la nuova era: la Juve agli juventini

Il ceco vice presidente, Trezeguet al suo posto. E il popolo sogna

TORINO - La Juventus agli juventini è un’ipotesi di lavoro che ricalcherebbe le intenzioni berlusconiane, quelle del «Milan ai milanisti». Magari a Torino non andrà così, però il tifoso bianconero si lascia trasportare dal sogno ed è del tutto autorizzato a farlo. La fresca nomina di Pavel Nedved a vicepresidente, del resto, da consigliere di amministrazione quale è stato negli ultimi cinque anni, segue il ritorno a casa di David Trezeguet: presidente delle Legends nonché ambasciatore del club nel mondo, ma con un futuro ancor più definito nell’organigramma. L’ex Furia Ceca, infatti, esercitava compiti specifici, in relazione ai rapporti tra società e giocatori, ma pure in merito allo sviluppo tecnico della prima squadra e del settore giovanile. Adesso che la quotidianità degli “incroci” con Beppe Marotta e Fabio Paratici sarà sempre più accentuata, Nedved cederà lo scettro a Trezegol, per la somma goduria del popolo bianconero.

NON SOLO ALEX - Lo stesso ex attaccante franco-argentino (bomber da 171 gol in 320 partite) non aveva mai escluso di poter condividere il proprio futuro professionale con la casa bianconera, anche lontano dal campo. E pure manifestando desideri speciali in chiave mercato, sotto forma di suggerimenti tutt’altro che disinteressati. A Pogba, per esempio: «Paul sa bene che può fare la storia della Juventus. Gli consiglio di restare». Chissà se il parere di Trezegol sarà determinante anche la prossima estate, quando le voci attorno all’avvenire del connazionale (Barcellona sì-Barcellona no) torneranno ad addensarsi. Nell’attesa, accertato il cambio interno con allegato trasferimento di compiti da una stella bianconera all’altra, c’è già chi s’interroga su eventuali prossime mosse in previsione, dello stesso tenore. La gente juventina non ha dimenticato Alessandro Del Piero, ufficialmente libero dagli impegni con il club di corso Galileo Ferraris dal 1° luglio 2012. E nel bel mezzo del dilemma se intraprendere o meno la carriera da allenatore, tra un viaggio andata e ritorno Milano-Los Angeles e una presenza in tv in qualità di commentatore di spicco, per il momento resta la traccia del caffé preso con il presidente bianconero Andrea Agnelli il 9 luglio. Al netto di un addio non proprio all’acqua di rose...

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