C’è Dahoud e Marotta lo studia

Il talento, già seguito in passato, a Torino ha impressionato
C’è Dahoud e Marotta lo studia© LaPresse

MOENCHENGLADBACH - L'ultimo viaggio in Germania della Juventus è stato quello della finale di Champions contro il Barcellona. Moenchengladbach non è Berlino e più che rievocare il sogno sfiorato a giugno contro i blaugrana di Messi, la trasferta nella cittadina al confine con l'Olanda ha rinfrescato altri tipi di ricordi.

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Mario Mandzukic, appena atterrato con il volo di squadra, vista la situazione non felicissima a livello di reti avrà ripensato al gol segnato contro il Borussia ai tempi del Bayern Monaco e soprattutto a quel Jupp Heynckes - suo mentore in Baviera - che in questa parte della Germania è considerato una sorta di divinità terrena. Il buon Jupp - che ha lasciato in eredità a Guardiola il Bayern del Triplete - è una leggenda del Borussia e tuttora risiede da questi parti. Ma Moenchengladbach per i dirigenti della Juventus è anche sinonimo di missioni di mercato.

IL NUOVO MARCHISIO - C'è stato un tempo neanche troppo lontano in cui la "squadra" di Giuseppe Marotta specializzata sui giovani si presentava dalle parti del Borussia Park e sui campi delle selezioni giovanili. Nel match d'andata, allo Stadium, Mahmoud Dahoud è stato uno dei giocatori che più ha convinto. Per Marotta e Fabio Paratici, dotati di un indiscusso fiuto per i talenti, è stata una sorta di conferma. Già, perché negli anni scorsi il centrocampista del Gladbach è stato osservato a più riprese e c'è stato un momento in cui - come è poi successo per altri giovani di qualità, vedi Pogba o Coman - il trasferimento a Torino del 19enne di origini siriane sembrava molto che più possibile.

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