Juventus-Bayern, ora Zaza spaventa Guardiola

Nuova freccia anti-bavaresi: aspettando Mandzukic e con Morata giù...

TORINO - Su YouTube, un paio di anni fa, fu pubblicata una clip gustosa: intervista a Sky di José Mourinho, ancora in sella al Chelsea, il giornalista domanda come si possa definire il fatto che il tedesco André Schürrle entri e segni e il senegalese Demba Ba faccia altrettanto. Lo Special One abbozza un sorriso e risponde: «E’ culo!». Il quesito, ora, si ripropone con Simone Zaza in sostituzione dei Blues: chissà cosa risponderebbe Massimiliano Allegri, di sicuro anche il tecnico bianconero non disdegnerebbe un tocco di ironia. Si scherza, naturalmente, giacché mai come nel caso dell’attaccante lucano la mossa di gettarlo nella tonnara a partita in corso non è frutto di un compromesso con il destino, bensì di una scelta lucida e ponderata. Dopo aver fatto il tagliando al Napoli, evidenziandone carenze forse decisive nella lotta scudetto, la punta si candida anche per il Bayern Monaco. Al netto del recupero di Mario Mandzukic, la cui esperienza internazionale consiglierebbe di schierarlo anche se affetto da lieve zoppia, e del momento no di Alvaro Morata (Paulo Dybala non si discute nemmeno) il match winner di sabato sera è il più fresco candidato al ruolo di “spaventa Guardiola”.

ZAZA, EROE PER UNA NOTTE di Vladimiro Cotugno

LA GARRA - Ha segnato 4 dei 7 gol stagionali da panchinaro: tre in campionato (l’ultimo l’altra sera), uno in Champions League (al Siviglia: da lì cominciò a carburare). Però Zaza non incide soltanto con il mancino perforante. No, Simone azzanna palloni (e caviglie altrui, talvolta), pressa con una spigolosità che fa il paio con un carattere ruvido e deciso. Una versione juventina di quella garra sudamericana che non vuol dire unicamente mordere gli avversari, ma pure schiaffeggiare il pallone senza pietà. Determinato, arcigno, cattivo: un concentrato di fame e voglia di scolpire il proprio nome nei successi di una squadra che negli ultimi 5 anni ha fatto della voglia di non accontentarsi mai il must della casa. Ecco perché Pep il catalano non sbaglierebbe qualora (a 8 giorni dagli ottavi di Champions) intendesse tenere in considerazione l’ascesa di un ragazzo che a 24 anni si sta giocando un posto all’Europeo in Francia.

COL BAYERN BONUCCI CI SARÀ

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