Llorente: «Juve, se Pogba resta io non mi stupisco...»

Da sempre amico e confidente di Paul: «So quanto sta bene a Torino»
Llorente: «Juve, se Pogba resta io non mi stupisco...»© www.imagephotoagency.it

SIVIGLIA (SPAGNA) - «Avete visto, non mi ero sbagliato nel pronostico scudetto di fine dicembre su Tuttosport. Conosco troppo bene la mentalità della Juventus e di questo gruppo, ero sicuro che sarebbero tornati in testa al campionato». Fernando Llorente, sorridente come sempre, ha appena finito due ore di allenamento sul “campo del Mercatil”, quello più centrale della Ciudad deportiva del Siviglia. Unai Emery ha lavorato molto con le punte e Re Leone ha mostrato un variegato ed eccellente menù di colpi di testa, come nelle giornate migliori. L'italiano del centravanti navarro è ancora perfetto e identici sono rimasti anche i suo modi gentili ed educati. «Visto che tempo che c'è qua? - sorride -. Però... però si sta bene anche a Torino. Ci sono tornato anche poco tempo fa, da turista. Ho rivisto Chiellini e un sacco di amici che ho lasciato in città. Sono in contatto un po' con tutti i compagni: Pogba, Morata, Lichtsteiner, Marchisio... E' stata una esperienza bellissima, quella in bianconero».[...]

> Intanto Immobile, suo ex compagno al Siviglia, a gennaio è tornato al Torino. Llorente di nuovo alla Juventus è uno scenario impossibile?

«Adesso il mio unico pensiero è quello di fare un bel finale di stagione col Siviglia. Il futuro non si può prevedere, ma nel calcio "mai dire mai" su nulla. Sinceramente non so se sarà possibile, ma nel caso sarebbe un sogno. Alla Juventus ho trascorso due anni fantastici e ricchi di trionfi. L'esperienza alla Juve e il Mondiale vinto con la Spagna le considero le cose più belle che mi sono capitate a livello professionale».

> Quando ha visto la Juventus eliminata dal Bayern Monaco ha pensato che un po' di "responsabilità" fosse anche sua...

«Ho avuto altri pensieri durante Bayern-Juve...».

> Cioè?

«Ero dispiaciuto per il risultato: ho sofferto e ci sono rimasto male come i tifosi e miei ex compagni. Dopo il 2-0 del primo tempo ero sicuro che la Juventus passasse il turno e credo che lo pensassero in tanti. Peccato davvero: ero convinto che sarebbero andati avanti e lo avrebbero anche meritato».

> Come ha trovato i suoi ex compagni dopo la sconfitta di Monaco?

«Erano delusi, ma è normale che sia così: uscire in quel modo brucia ancora di più. Però sono un gruppo forte, infatti hanno ripreso immediatamente a vincere».

> Buffon, capitano e motivatore, ha cercato di guardare immediatamente il bicchiere mezzo pieno: «La prestazione dell'Allianz è la conferma che nei prossimi due anni possiamo alzare la Champions». E' ottimista anche lei?

«Certo, Gigi ha perfettamente ragione. Del resto già lo scorso anno siamo arrivati in finale di Champions e se non avessimo trovato di fronte un Barcellona stratosferico magari avremmo anche vinto».

> Molto, nel prossimo biennio, dipenderà anche dal mercato estivo. Su Pogba, suo grande amico, cresce l'ottimismo che possa restare alla Juventus. Sarebbe stupito di vederlo ancora a Torino?

«Ci sentiamo spesso, ma del futuro non parliamo, anche perché sono scelte personali. Se restasse alla Juve comunque non sarei stupito. Paul si trova bene e sa che ci sono poche squadre al mondo grandi come la Juventus».

> Morata, altro suo "fratello", lo immagina alla Juve, al Real Madrid o in un altro club?

«Non conosco bene le questioni di mercato: con Alvaro, come con Paul, parliamo di altri argomenti. Per queste decisioni non ci sono consigli».

> Lei ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita di Morata: cosa ha pensato quando lo ha visto tagliare in due il Bayern con quella ripartenza da play-station?

«Che è un fuoriclasse. Ma non ho mai avuto dubbi, lo conosco troppo bene. E' un attaccante fortissimo».

> Eppure in questa stagione, con l'arrivo di Mandzukic, sta giocando di meno.

«Sì, mi aspettavo che giocasse di più: Alvaro ha qualità importanti, da attaccante di primo livello».

> Anche lei, qui a Siviglia, ha incontrato più difficoltà del previsto.

«E' difficile trovare continuità e questo è un aspetto importante per un calciatore. Mi piacerebbe finire bene la stagione a aiutare la squadra a conquistare dei titoli».

> Il Siviglia insegue il tris consecutivo in Europa League: dopo la Juve in Champions, stavolta in Coppa se la vedrà contro la squadra in cui è cresciuto, l'Athletic Bilbao.

«Sarà la mia prima volta nel nuovo San Mames. Saranno sensazioni strane perché l'Athletic è casa mia e pure lì ho un sacco di amici e compagni».

> Tornando alla Juventus. Come da suo pronostico di fine 2015, quando la vetta della classifica era ancora lontana, ora i bianconeri "vedono" la possibilità concreta di conquistate il quinto scudetto consecutivo.

«Sono troppo forti e come avete visto non mi sbagliavo. E' un gruppo con una grandissima mentalità vincente. Faccio il tifo per loro e sono convinto che ce la faranno».

> A dicembre disse anche: «E se sarà scudetto, verrò a Torino per festeggiare». Il biglietto lo ha già prenotato?

«No, quello no... In Italia ho imparato anche la scaramanzia... (risata)».

> E in Italia come vedrebbe il suo compagno Krychowiak?

«Bene, perché nel suo genere è uno dei migliori centrocampisti».

> La Juventus l'ha fatto seguire diverse volte: a chi lo paragonerebbe?

«A Marchisio per la posizione in campo, però come caratteristiche sono diversi. Krychowiak è più fisico e difensivo; Marchisio più tecnico e abile nell'impostazione».

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