Pagina 4 | Allegri: «Juventus, entusiasmo e spensieratezza per battere l'Inter. Dybala titolare? Ora sono confuso...»

VINOVO - Vigilia di Juventus-Inter con i nerazzurri in testa alla classifica e i bianconeri all'inseguimento della vetta. Massimiliano Allegri, in conferenza stampa, spiega: «Aver vinto a Napoli è stato un passettino in avanti. Ma domani è una partita importante, è Juve-Inter, e noi ci confronteremo con la prima del campionato. Raramente capita che in una settimana giochi contro le prime, noi abbiamo fatto il nostro passando il turno in Champions e ora dobbiamo migliorare la condizione fisica di alcuni giocatori che non è ottimale. Tutta la squadra deve arrivare in una buona condizione. Sono fiducioso non tanto per domani, per il resto della stagione. Se è una sfida scudetto? Se è perché giocano due squadre che si contederanno lo scudetto, sì. Che decida lo scudetto, no. A meno che una squadra non perda 7 partite di seguito, fino all'ultima giornata il campionato sarà in bilico».

DYBALA SI’ O NO - «Devo valutare la formazione, qualcuno ha giocato molto e domani riposerà ma sarà a disposizione. Di sicuro c’è bisogno di energie fresche. L’unico dubbio è che Buffon difficilmente sarà della partita, lo valuteremo oggi, però è dura. Devo decidere se giocare con 2, 3 o 4 davanti, ho un po’ di confusione in testa, magari questo sole mi chiarirà un po’ le idee».

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CHECK UP JUVE - «Chi ha giocato i playoff per i Mondiali ne ha risentito. Penso a Chiellini che rientrerà, abbiamo perso momentaneamente Buffon, Lichtsteiner, Mandzukic… Qualcuno non è in condizioni ottimali semplicemente perché ha saltato un po’ di allenamenti. Come Pjanic, che non è quello vero e deve ritrovare la condizione ottimale, e come Dybala. La prossima settimana e quella successiva abbiamo la possibilità di lavorare, così come dal 23 al 30: tre settimane per migliorare la condizione generale della squadra».

JUVE VITTIMA SACRIFICALE? - «A Napoli una nostra sconfitta avrebbe allungato la classifica a loro vantaggio e noi a -7 avremmo avuto più difficoltà a rincorrere, visto che chi è in testa perde pochi punti contro le piccole. E quest’anno gli scontri diretti faranno la differenza. La partita di domani per noi dev’essere un grandissimo stimolo, giochiamo contro la prima in classifica: l’Inter ha numeri pazzeschi, la miglior difesa, non prende gol sulle palle inattive, ha uno spirito importante. E Spalletti sta facendo un ottimo lavoro. Eppoi è il derby d’Italia, sarà una sfida bellissima da giocare. Noi dovremo essere bravi e fortunati per portare a casa il risultato. Sicuramente ci sarà bisogno di una bella prestazione».

L’ATTEGGIAMENTO - «Ora la squadra è molto più responsabile, ha capito il momento. Per raggiungere gli obiettivi è normale parlare di tattica e tecnica, ma la differenza la fa la capacità di creare i presupposti per portare a casa gli obiettivi. Cioè lavoro e sacrificio che nel calcio molto fisico di oggi conta tantissimo: anche i giocatori tecnici se non stanno bene difficilmente mettono in campo le loro qualità. E la Juve sta crescendo dal punto di vista della condizione fisica. La cosa più importante, ora, è che abbiamo capito come vanno le partite e all’interno di esse ci sono spezzoni in cui stiamo giocando meglio e difendendo bene».

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I SINGOLI - «La stagione è fatta di momenti per ogni giocatore. Dybala è stato importante all’inizio, lo è ora, ha qualità straordinarie, è uno dei calciatori più tecnici che abbiamo. Non mi preoccupa questo periodo meno bello, per lui conta solo lavorare e ritrovare la condizione ottimale».

SPALLETTI - «Sta confermando quanto fatto nel corso della sua carriera, anche a Roma dove ha ottenuto risultati importanti però la Juve ha fatto meglio. E’ un allenatore che sfrutta al meglio le caratteristiche dei giocatori. In fondo la qualità migliore di un allenatore è quella di non fossilizzarsi su un modulo, ma adattarlo alle qualità dei calciatori. Spalletti, poi, è molto bravo nella lettura della partita: è uno dei migliori».

MANDZUKIC - «Ha passato un periodo, tra Nazionale e Juve, in cui si è anche fermato per infortunio. Ha perso alcuni giorni di allenamento. E quando si perde la condizione, stai fuori. Lui fa parte di quelli che devono riprendere la condizione ottimale. Però ora sta un filino meglio…».

ALEX SANDRO - «Ad Atene è stato determinante sul prima gol, però non è ancora il vero Alex Sandro. E siccome le bugie non vanno dette…, altrimenti siamo dei Collodi!»

INTER: +18 RISPETTO A UN ANNO FA - «Se il miglioramento dell’Inter è dipeso dalla mancanza degli impegni europei? Mah, io credo che sia importante lavorare durante la settimana, ma una grande squadra è abituata a giocare ogni tre giorni. Però nel vederli giocare il loro pregio sta nella grande disponibilità al sacrificio l’uno per l’altro. E i risultati si vedono. Hanno iniziato non benissimo, portando a casa partite sofferte, però ora giocano bene e concedono poco».

CONFRONTO ICARDI-HIGUAIN - «Un centravanti deve far gol e loro lo stanno facendo. Gonzalo è cresciuto fisicamente da un mese e sono venute fuori le sue qualità che sembravano sparite perché non era in condizione. Un mese fa aveva la palla attaccata ai piedi, mentre ora se la tira via. Guardatevi il gol di Napoli: è stato straordinario, intanto nel controllo di palla, come del resto a Milano…».

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SARRI E SPALLETTI - «Sarri mi manda in confusione? Era una battuta per sdrammatizzare la tensione. E quando Spalletti sostiene che non possiamo nasconderci perché siamo i più forti e giochiamo per vincere, dice una cosa ovvia. Del resto anche loro giocano per vincere, come la Roma di cui non parla nessuno però è una squadra che ha grande equilibrio e grande tecnica. Così come il Napoli: non è che loro hanno perso una partita e ora non contano più. Penso anche alla Lazio che continua a stupire. Ha ragione Spalletti: la Juve gioca per vincere, anche se per la Juve è un compito più difficile delle altre visto che negli ultimi sei anni abbiamo sempre vinto noi».

ENTUSIASMO INTER - «Ma l’entusiasmo ce l’abbiamo anche noi, anzi dobbiamo averne di più. Dopo sei anni di scudetti c’è bisogno di ancor più spensieratezza, sapendo che tutti hanno voglia di battere la Juve e noi dovremmo fare qualcosa di straordinario per rivincere ancora. Perché quest’anno l’impegno normale non basta per arrivare primi, c’è da fare di più».

SCUOLA TOSCANA E CRISI NAZIONALE - «Ci sono parecchi bravi allenatori, si vede che la Toscana ha un buon dna. Ma anche altrove è così, tutta la scuola degli allenatori italiani è brava. In questo momento c’è da fare un passo indietro sui settori giovanili, lavorando sui singoli, non ingabbiandoli e facendoli crescere come polli d’allevamento. Questa è la prima problematica da risolvere. Quando ero bambino, quarant’anni fa, gli allenatori assistevano all’allenamento. Ora non possiamo pensare a far fare lavori didattici ai bambini, i ragazzini vanno fatti crescere. Dal 1970 al 2016 la Nazionale ha ottenuto risultati straordinari, non è tutto da cambiare. C’è solo da cambiare qualcosa perché il calcio non è più quello di 40 anni fa».

IO E ULIVIERI - «Gli ho parlato, ci siamo chiariti, poi vedremo. Le decisioni saranno prese in un altro momento. Ora il ct della Nazionale è l’ultimo dei problemi».

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SARRI E SPALLETTI - «Sarri mi manda in confusione? Era una battuta per sdrammatizzare la tensione. E quando Spalletti sostiene che non possiamo nasconderci perché siamo i più forti e giochiamo per vincere, dice una cosa ovvia. Del resto anche loro giocano per vincere, come la Roma di cui non parla nessuno però è una squadra che ha grande equilibrio e grande tecnica. Così come il Napoli: non è che loro hanno perso una partita e ora non contano più. Penso anche alla Lazio che continua a stupire. Ha ragione Spalletti: la Juve gioca per vincere, anche se per la Juve è un compito più difficile delle altre visto che negli ultimi sei anni abbiamo sempre vinto noi».

ENTUSIASMO INTER - «Ma l’entusiasmo ce l’abbiamo anche noi, anzi dobbiamo averne di più. Dopo sei anni di scudetti c’è bisogno di ancor più spensieratezza, sapendo che tutti hanno voglia di battere la Juve e noi dovremmo fare qualcosa di straordinario per rivincere ancora. Perché quest’anno l’impegno normale non basta per arrivare primi, c’è da fare di più».

SCUOLA TOSCANA E CRISI NAZIONALE - «Ci sono parecchi bravi allenatori, si vede che la Toscana ha un buon dna. Ma anche altrove è così, tutta la scuola degli allenatori italiani è brava. In questo momento c’è da fare un passo indietro sui settori giovanili, lavorando sui singoli, non ingabbiandoli e facendoli crescere come polli d’allevamento. Questa è la prima problematica da risolvere. Quando ero bambino, quarant’anni fa, gli allenatori assistevano all’allenamento. Ora non possiamo pensare a far fare lavori didattici ai bambini, i ragazzini vanno fatti crescere. Dal 1970 al 2016 la Nazionale ha ottenuto risultati straordinari, non è tutto da cambiare. C’è solo da cambiare qualcosa perché il calcio non è più quello di 40 anni fa».

IO E ULIVIERI - «Gli ho parlato, ci siamo chiariti, poi vedremo. Le decisioni saranno prese in un altro momento. Ora il ct della Nazionale è l’ultimo dei problemi».

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