Juventus, Allegri: «CR7 in panchina? Ora no, magari più avanti»

Il tecnico bianconero: «La posizione? Se gioca con Mandzukic, lui si defila più a sinistra. Se gioca con Dybala può essere centravanti. Se c'è Douglas a sinistra gli copre un po' di spazio»

TORINO - Massimiliano Allegri lancia la Juventus nella sfida di domani contro la Lazio: «La mia Juve numero 5? Non c'è da chiacchierare, c'è da fare: battere la Lazio. La cosa più importante è il rispetto dell'avversario, sono contento che si sia vinto al 93' col Chievo, andava bene anche il pareggio… Sull'1-0 di Verona temevo i fuochi d'artificio il giorno succcessivo, adesso sono importanti le vittorie di sofferenza. Con la Lazio intanto cerchiamo di non prendere gol».

SU BONUCCI «Mi aspetto grande entusiasmo dall'ambiente. La Lazio è la squadra he ci ha battuto due volte lo scorso anno e ha messo fine alla striscia di imbattibilità casalinga di 41 partite. E' la prima partita importante. A prescindere da tutti, serve entusiasmo perché la gara è complicata. Bonucci è tornato con entusiasmo, va rispettato e giudicato solo per quello che mostra sul campo».

SU RONALDO «Il calcio è un gioco di conoscenza, più si allena insieme ai compagni e più migliorerà l'intesa tra tutti: mi aspetto miglioramenti nell'intesa tra centrocampisti e attaccanti. Comunque Ronaldo a Verona ha tirato sei volte in porta, forse dovevamo essere più attenti nelle ribattute Ronaldo mai in panchina? Può capitare l'anno quando dovrà rifiatare, a Madrid è stato gestito in modo ottimale. Ora gioca. Ronaldo va sfruttato per le caratteristiche che ha così tutti gli altri giocatori. Ronaldo si mette sempre in discussione, è molto competitivo, si è costruito con il lavoro e il sacrificio: alza l'asticella della competizione. Ed è un esempio per i giovani. Cristiano ha portato entusiasmo al calcio italiano, ai nostri tifosi. La normalizzazione deve riguardare noi: bisogna vincere le partite e sabato ne è stata la prova visto che dopo mezz'ora potevamo essere 3-0 e non 1-0. Quest'anno ci saranno 6 squadre a lottare per i primi quattro posti».

MANDZUKIC O DYBALA «Mandzukic e Dybala possono giocare con Ronaldo o ne può giocare solo uno. La partita con la Lazio sarà lunga come col Chievo. Il calcio oggi più che mai si gioca in 14, 11 titolari più 3 cambi. Durante la stagione potremo giocare con più sistemi. I nostri attaccanti in questo momento sono quelli che hanno meno minutaggio perché hanno iniziato la preparazione più tardi»

SUI RIGORISTI «Sulla nostra lavagna c'è scritto questo ordine: Ronaldo e Dybala. Più che i rigori, il problema sono le punizioni visto che abbiamo 6-7 giocatori bravi a tirarle… (risata)».

SULLA ROVESCIATA DI CR7 «Il primo pensiero, lo scorso 3 aprile, è stato che con la squalifica di Sergio Ramos saremmo potuti andare a Madrid con ottimismo. E poi penso che con quel gesto si si creato un bel rapporto tra lo stadio e Cristiano, che poi è stato determinante nella scelta di Ronaldo di venire a giocare qui».

SULLA LAZIO «Squadra forte, organizzata e ben allenata. Milinkovic Savic dà fisicità e tecnica, la Lazio gioca molto sulle ripartenze. Come giocare? Non ho ancora deciso il sistema»

SU MATUIDI «Matuidi ha una buona condizione. Lo scorso anno è arrivato in punta di piedi poi ci siamo accorti tutti dell'importanza di questo giocatore. Abbiamo tanti centrocampisti bravi».

SULLA GESTIONE «Queste tre partite sono particolari perché si gioca ogni sette giorni, poi dal 16 settembre si andrà in campo ogni tre giorni. Io devo fare delle scelte. A prescindere da chi gioca, poi dobbiamo vincere. E comunque le scelte sono sempre impopolari. Col Chievo era importante vincere, non stravincere e quindi siamo stati fortunati: se avessimo vinto 3-0 si sarebbe scherzato pensando che tutto sarebbe stato facile, invece non è così. Con la Lazio è il primo scontro diretto. Quello che è successo sabato ci deve far drizzare le antenne. Abbiamo preso due gol e la mia sensazione contro il Chievo era che ogni volta che loro ci buttavano la palla dalla nostra parte qualcosa non tornava. Dobbiamo trovare equilibrio e solidità»

SU ALEX SANDRO E CANCELO «Alex Sandro è un altro giocatore rispetto allo scorso anno, ma deve pretendere molto di più da se stesso perché ha grandi qualità. Cancelo? E' un terzino a tutti gli effetti, a sensazione può fare anche la mezzala. Lui deve lavorare sulla fase difensiva. Dal niente tira fuori cose importanti, una dote da grande giocatore. Poi serve anche la normalità nella propria area».

SU BERNARDESCHI «Ha talmente tanto entusiasmo e qualità tecnica e fisica che può fare tutto, può fare la mezzala esterna, a volte l'ho provato da trequarti. Conto molto su di lui, ha una voglia di affermarsi e continuare a migliorare: disputerà una grande carriera».

SULLA QUOTA SCUDETTO «Penso sarà 88-90. Milan vera antagonista? Leonardo e Maldini hanno dato al Milan uno aspetto diverso, senza nulla togliere ai predecessori, sono tutte persone che sanno cosa significa il Milan. Poi hanno comprato Higuain, che un centravanti che fa gol e anche un giovane bravo come Caldara. I rossoneri ce li ritroveremo a lottare».

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