Così Cristiano Ronaldo cambia la squadra

Un nuovo CR7 ha creato una nuova Juve: più leader che bomber, si sta gasando nel ruolo di uomo assist. L’unità del gruppo bianconero lo esalta e il suo esempio è determinante

TORINO - È un Ronaldo nuovo quello che ha contribuito in modo sostanziale a creare una nuova Juventus. In Spagna, dove si erano abituati a contare i suoi gol con le tabelle di Excel, quasi non lo riconoscono, ma a Torino sono esaltati dal contributo di CR7, non tutto visibile a occhio nudo. La Juventus, paradossalmente, più che dei gol di Cristiano, aveva molto più bisogno della sua mentalità e del suo spirito. La Juventus sicura di sé che ha dominato all’Old Trafford con una prestazione autorevole e per nulla timorosa è figlia di Ronaldo e del suo modo di allenarsi e di affrontare le partite di Champions League. Il portoghese infonde nei compagni la consapevolezza della loro forza con la sua sola presenza, quasi che averlo in squadra cancelli la timidezza che talvolta colpiva la Juventus in Europa. E questo fa una grande differenza soprattutto in trasferta, soprattutto in stadi mostruosi come l’Old Trafford, soprattutto contro avversari che potevano intimorire con il loro DNA internazionale. E anche in allenamento, Ronaldo ha alzato il livello della Juventus. Non mancavano i campioni nella rosa juventina, ma ora con l’esempio di CR7 sono spinti a dare di più, a non accontentarsi mai del traguardo raggiunto, ma anzi di essere smaniosi di spostare più in là il proprio limite.

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C’è un lungo elenco di giocatori che quest’anno sono migliorati in modo sostanziale rispetto all’anno scorso e la presenza di Cristiano è uno dei fattori più pesanti per comprenderne il motivo. La Juventus di Manchester è una Juventus che si allena in modo più intenso, con ancora più cattiveria e determinazione per dimenticarsi il braccino di certe partite europee. Dall’altro lato, la Juventus ha fatto scoprire a Ronaldo una nuova dimensione del concetto di gruppo e di unità dello stesso. Non che il Real Madrid o il Manchester United avessero spogliatoi spaccati o mancasse la collaborazione reciproca, ma l’elemento umano che ha cementato nel corso degli anni lo zoccolo duro bianconero è qualcosa di unico e che Ronaldo ha iniziato ad apprezzare quasi subito. Il gruppo juventino sa diventare branco, aiutarsi reciprocamente annullando qualsiasi egocentrismo sportivo o vanità personale. Per uno come Ronaldo è un modo completamente diverso di approcciare allo sport: al Real Madrid è stato un trascinatore e un leader (basti guardare cosa sta combinando la squadra senza il suo carisma e il suo talento), ma alla Juventus si è maggiormente fuso con i compagni, scoprendo il fascino di esaltare se stesso in un modo diverso che, forse, aveva sfiorato quando ha trainato il Portogallo alla vittoria dell’ultimo Europeo. Da bomber a uomo assist, da prima donna a combattente: il nuovo Ronaldo è coccolato da compagni, allenatore, dirigenti e tifosi, quindi la situazione gli piace e lo stimola, facendogli parzialmente scordare l’esiguo numero di gol per le sue abitudini. In un’altra condizione avrebbe iniziato a provare un pericoloso nervosismo di fronte ai 5 gol in campionato (e zero in Champions), oggi invece sorride e apprezza il peso degli assist nel bilancio delle partite. Un nuovo Ronaldo in una nuova Juventus: l’esperimento sta riuscendo ed è molto interessante.

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TORINO - È un Ronaldo nuovo quello che ha contribuito in modo sostanziale a creare una nuova Juventus. In Spagna, dove si erano abituati a contare i suoi gol con le tabelle di Excel, quasi non lo riconoscono, ma a Torino sono esaltati dal contributo di CR7, non tutto visibile a occhio nudo. La Juventus, paradossalmente, più che dei gol di Cristiano, aveva molto più bisogno della sua mentalità e del suo spirito. La Juventus sicura di sé che ha dominato all’Old Trafford con una prestazione autorevole e per nulla timorosa è figlia di Ronaldo e del suo modo di allenarsi e di affrontare le partite di Champions League. Il portoghese infonde nei compagni la consapevolezza della loro forza con la sua sola presenza, quasi che averlo in squadra cancelli la timidezza che talvolta colpiva la Juventus in Europa. E questo fa una grande differenza soprattutto in trasferta, soprattutto in stadi mostruosi come l’Old Trafford, soprattutto contro avversari che potevano intimorire con il loro DNA internazionale. E anche in allenamento, Ronaldo ha alzato il livello della Juventus. Non mancavano i campioni nella rosa juventina, ma ora con l’esempio di CR7 sono spinti a dare di più, a non accontentarsi mai del traguardo raggiunto, ma anzi di essere smaniosi di spostare più in là il proprio limite.

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