Ha ragione Milinko Pantic. Al'ex centravanti dell'Atlético Madrid, uno degli eroi del doblete (Liga e Copa el Rey) conquistato dai madrileni nella primavera 1996, sono bastate poche parole per descrivere lo stato d'animo del popolo colchonero: «Se ci è toccata la Juve, la colpa è anche nostra. Detto questo, nemmeno loro saranno contenti di giocare contro di noi».
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Il dirigente biancorosso Clemente Villaverde ha assicurato che «se vuoi arrivare in finale devi giocare contro le migliori e la Juventus, senza dubbio, è una di queste». Finale, finale, finale: da qui a febbraio, il popolo colchonero ripeterà questa parola come un vero e proprio mantra propiziatorio. Se per la Juventus sono solo complimenti («una squadra molto forte che domina in Italia e capace di arrivare due volte in finale di Champions League»), lo stesso trattamento non è stato riservato a Cristiano Ronaldo, un vero e proprio «orco» per i colchoneros: nei 29 incontri disputati contro i materassai, infatti, CR7 ha segnato 22 gol. Alcuni dei quali decisivi: come l’ultimo rigore nella finale Champions vinta a San Siro dal Real Madrid nel 2016 o la tripletta che permise ai blancos di eliminare l’Atlético in semifinale l’anno successivo. Ed è per questa ragione che, Villaverde ha cercato di esorcizzarlo, provando a trattarlo come un calciatore qualunque: «Un giocatore come un altro, senza dubbio importante per la sua squadra. Anche noi, però, abbiamo le nostre armi».
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