Juve, per il dopo Allegri non c'è solo Zidane

Per l'eredità di Max il club bianconero punterebbe su dei tecnici top: Guardiola è una pista difficile, ma non impossibile. Idea Klopp
Juve, per il dopo Allegri non c'è solo Zidane© REUTERS

TORINO - Non c’è nulla di scontato e in fondo è meglio così. C’è una stagione da giocarsi e se non è sicuro al 100% che Allegri lasci la Juventus sono già trapelati i primi nomi eventualmente legati al futuro della panchina bianconera. Alla Continassa nessuno si farà trovare impreparato, anzi i candidati alla successione di Max si mantengono in attesa. Chi più, chi meno, perché c’è chi giura sul fatto che Zidane non abbia detto sì al Chelsea per aspettare una telefonata dai piani alti della sede juventina. Non sarebbe il primo contatto, del resto il feeling tra Zizou e Andrea Agnelli risale al quinquennio torinese vissuto dall’ex fantasista sul campo. Certo, un po’ macchiato dalla mancata conquista della Champions, ma sulla poesia delle giocate del francese c’è poco da discutere. Le tre Champions consecutive vinte alla guida del Real Madrid, l’intesa con Cristiano Ronaldo, la voglia di incidere anche dalla panchina bianconera, il suo appeal sul mercato (Marcelo e Isco scalpitano) rappresentano dei “plus” rilevanti qualora la scelta di Agnelli coincidesse con il profilo di Zizou.

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Però quello del transalpino non è l’unico nome in ballo: a parte la datata predilezione per Diego Simeone però blindatissimo a Madrid su sponda Atletico, quello di Pep Guardiola è un nome che intriga, malgrado sia il più caro nella rosa dei tecnici preferiti. Il catalano, legato al Manchester City fino al 2021, guadagna 14 milioni netti, più del tedesco Jurgen Klopp, anche lui pro tagonista di un rinnovo con il Liverpool (scadenza 2022). Non tramonta la soluzione Deschamps, legato ai Bleus fino al 2020. Pare difficile, perlomeno nell’immediato, che dopo gli screzi dell’estate 2014 il successore di Allegri sia Antonio Conte. Voci di corridoio raccontano che l’ex ct azzurro sia stato avvistato in luoghi strategici di Torino. Che si tratti di visioni mistiche o meno, la sensazione è che la porta per l’ex Capitano - a patto che l’Inter decida definitivamente di mollarlo - non sia così chiusa come sembrava.

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TORINO - Non c’è nulla di scontato e in fondo è meglio così. C’è una stagione da giocarsi e se non è sicuro al 100% che Allegri lasci la Juventus sono già trapelati i primi nomi eventualmente legati al futuro della panchina bianconera. Alla Continassa nessuno si farà trovare impreparato, anzi i candidati alla successione di Max si mantengono in attesa. Chi più, chi meno, perché c’è chi giura sul fatto che Zidane non abbia detto sì al Chelsea per aspettare una telefonata dai piani alti della sede juventina. Non sarebbe il primo contatto, del resto il feeling tra Zizou e Andrea Agnelli risale al quinquennio torinese vissuto dall’ex fantasista sul campo. Certo, un po’ macchiato dalla mancata conquista della Champions, ma sulla poesia delle giocate del francese c’è poco da discutere. Le tre Champions consecutive vinte alla guida del Real Madrid, l’intesa con Cristiano Ronaldo, la voglia di incidere anche dalla panchina bianconera, il suo appeal sul mercato (Marcelo e Isco scalpitano) rappresentano dei “plus” rilevanti qualora la scelta di Agnelli coincidesse con il profilo di Zizou.

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