L’IDONEITÀ - Khedira è dunque perfettamente guarito lasciandosi il peggio alle spalle: era stato fermato alla vigilia del match d’andata contro l’Atletico, il 19 febbraio, perché durante l’allenamento alla Continassa aveva avvertito un dolore al cuore. Il giorno dopo, mentre la squadra scendeva in campo al Wanda Metropolitano, veniva sottoposto a uno studio elettrofisiologico e ad ablazione del focus aritmogeno atriale che permettevano al suo cuore di riprendere il giusto funzionamento. Adesso è arrivato il via libera dei medici, un semaforo verde che consente al giocatore di rimettersi in moto: la prognosi resta di trenta giorni, ovvero di ripresa della piena attività a partire dal 20 marzo, ma la Juventus proverà, senza forzare o rischiare nulla, a vedere se c’è la possibilità che Khedira sia a disposizione già la prossima settimana contro l’Atletico Madrid.
Più che un rientro anticipato, si tratterebbe di un vero e proprio miracolo riavere il centrocampista tedesco in Champions League, ma forse è quello che serve alla squadra di Massimiliano Allegri per rimontare lo 0-2 di Madrid. E la presenza in campo di Khedira, martedì all’Allianz Stadium, sarebbe una garanzia: non è un mistero che il giocatore gode della massima stima da parte dell’allenatore livornese per l’intelligenza tattica unita alla capacità di inserimento che fa del tedesco un unicum.
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