Juventus, Rugani rinnova fino al 2023

Il difensore si è legato al club Campione d'Italia per ulteriori quattro stagioni. «Sono felicissimo. Era quello che volevo e per cui lavoro tutti i giorni» ha detto alla tv del club
RUGANI 6 Tra i pochi non impegnati in Nazionale, pronto a far rifiatare Bonucci o Chiellini contro l’Empoli.© www.imagephotoagency.it

TORINO - Dopo le tante offerte ricevute, soprattutto dall'estero, e qualche malcontento per lo scarso utilizzo, il 2019 di Daniele Rugani ha preso una piega decisamente inaspettata: le chance, specie in campionato, sono aumentate considerevolmente, e con esse sono lievitate le prestazioni del promettente difensore toscano. La ciliegina sulla torta è invece arrivata in giornata, con l'annuncio della Juventus circa il rinnovo del contratto per ulteriori quattro stagioni, e cioè almeno fino al 30 giugno 2023. La società di Agnelli "strappa" quindi il primo consenso, in attesa di approfondire le questioni (già avviate) con Mandzukic Kean.

IL COMUNICATO - "La storia calcistica di Daniele Rugani, da anni intrecciata con le strisce bianconere, è destinata a rimanere ancora più strettamente allacciata, perchè il difensore ha rinnovato il suo contratto, legandosi alla causa juventina fino al 2023. Nato a Lucca, il 29 luglio 1994, e arrivato a Vinovo appena diciottenne, ha cominciato a indossare il bianconero nel 2012, con la Primavera. Il primo anno da professionista lo vive in Serie B a Empoli nella stagione 2013/14: qui conferma la vocazione alla vittoria e centra la promozione. Quindi, l’anno seguente, fa notare le sue qualità nella massima serie. È ora di tornare alla Juventus. Nel 2015/16 Massimiliano Allegri lo accoglie in una rosa ricca di talento, ma Daniele sa mettersi in luce e i dati parlano per lui. Rugani è il più giovane giocatore della Juventus ad aver disputato almeno 60 incontri (in totale le presenze finora sono 81) nel corso degli ultimi quattro anni in tutte le competizioni. E sono presenze che contano, se si pensa che, con lui in campo, sono state vinte ben 68 gare (l'80% del totale). Quantità, ma anche qualità: Daniele è il giocatore di movimento della Juventus che ha perso in media meno palloni nel 90 minuti in questa stagione (6.5), ed è il bianconero che, dal 2015/16, è più difficile superare in dribbling, "evento" che accade in media una volta ogni 4 partite. Rugani si è affermato per la sua eleganza, la tecnica, il gioco d’anticipo e il senso della posizione, ma anche per l'elevazione, che gli ha permesso di segnare in maglia bianconera sette reti, di cui una in Champions League. Una storia fatta anche e soprattutto di vittorie: tre Scudetti, altrettante Coppe Italia, due Supercoppe Italiane. Una storia che continua fino al 2023", il comunicato della Juventus sul proprio sito ufficiale.

LE PAROLE DI RUGANI - «È un giorno davvero importante e sono felicissimo. Era quello che volevo e per cui lavoro tutti i giorni. La cosa più importante è che anche da parte della società ci fosse questa volontà» ha detto Daniele Rugani a Juventus TV.  «Ricordo bene la mia prima partita, contro il Siviglia negli ultimi minuti. Vincemmo e porto nel cuore quella serata.l. Anche l'esordio in Coppa Italia fu bello tosto, subito un derby, in casa davanti ai nostri tifosi e vincemmo per 4-0. Un bel modo per rompere il ghiaccio La mia prima in campionato fu contro il Carpi. Era l'ultima partita prima della pausa natalizia, venivamo da un inizio difficile, ma eravamo in ripresa e se ci fossimo fermati proprio sul più bello sarebbe stato pericoloso. Invece pur rischiando, in una partita strana, portammo a casa una vittoria che ci permise di continuare il nostro percorso, fino a vincere un campionato incredibile». Ha segnato sette gol, forte di una capacità di inserimento e di un buon colpo di testa. «Per un difensore è più raro segnare, ma è una gioia doppia. Mi auguro di continuare a farne per vincere partite importanti. Quello a cui sono più affezionato è quello contro il Cagliari in casa, nella prima partita del mio secondo anno di Juve. Sbloccai il risultato ed essendo stato il mio primo gol tutta la squadra mi fece una grande festa. Per noi difensori il gol è una soddisfazione, ma non è il nostro compito, quello che più ci appaga è un salvataggio o un duello vinto».

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