Entra l'eroe Kean e la Juventus batte l'Empoli: scudetto sempre più vicino

La squadra di Allegri fatica, poi nella ripresa risolve il match il giovane fuoriclasse. Dybala ko nel riscaldamento
Entra l'eroe Kean e la Juventus batte l'Empoli: scudetto sempre più vicino© Juventus FC via Getty Images
TORINO - Va bene, non sarà Ronaldo e neppure Messi, ma Moise Kean merita una maglia da titolare in questa Juventus, per lo meno in campionato dove sempre avere più fame e agonismo di molti suoi compagni. E se dovesse montarsi la testa, Allegri troverà modo e tempo di smontarla un pochino, compito certamente più grato di dover giustificare un pareggio squalliduccio in casa contro l’Empoli. Perché, d’accordo, la gestione saggia e matura del tecnico bianconero può garantire una crescita più fluida del talento di origine ivoriana, ma fare finta che in questo momento Kean non abbia il piede incandescente è al limite del masochismo, visto e considerato che il resto della Juventus è infortunato (Dybala ko nel riscaldamento per un problemino muscolare), acciaccato o concentrato sulla Champions League. Tutto normale, per carità, ma è proprio per questo che non approfittare del ragazzino è un peccato un po’ più che veniale. 
 

 
ITALIANI AL MAX - La Juventus senza Ronaldo gioca male il primo tempo, benino il secondo, non brilla per intensità o gioco, piace in fase difensiva, conferma lo stato di grazia di Spinazzola, Bernardeschi e Pjanic. Mentre si registrano segnali confortanti da Mandzukic, tuttavia non ancora a livelli Champions. Intanto, i tre punti conquistati senza dare spettacolo portano a quattro le partite da vincere per conquistare l’ottavo scudetto di fila nelle ultime nove giornate, sempre che il Napoli tenga il ritmo. Questo è quello che conta per Allegri e la società, questo è quello che conterà anche per i tifosi, oggi un po’ schizzinosi, per lo meno quelli incapaci di rendersi conto di ciò che stanno vivendo.
 
BRAVO EMPOLI - E in ogni caso, bisognerà abituarsi nei prossimi due mesi a vedere una Juventus in modalità allenamento durante le partite di campionato. Una distanza siderale dal Napoli, l’attenzione e l’agonismo rapiti dalla Champions League, l’ansia per gli infortuni in vista di Amsterdam e un ambiente, quello gelido dello Stadium, che non scalda certamente lo spirito della squadra, oltretutto costretta ad affrontare una delle avversarie più entusiaste e organizzate. L’Empoli, che già all’andata era stato osso durissimo, gioca in modo aggressivo e frizzante: una trama di passaggi precisa e veloce, sempre tesa a verticalizzare, un piccolo Ajax, con le dovute proporzioni. Così ne esce un primo tempo in cui i toscani fanno la partita, i bianconeri subiscono e si fanno vedere solo in contropiede, faticando a centrocampo e difendendosi bene grazie a un ispiratissimo Rugani e al solito Chiellini.
 
SITUAZIONE STRANA - No, non è una bella Juventus, ma le circostanze inusuali date dalla classifica e la prima partita dopo la sosta nazionali (da sempre una trappola per chi ha sparpagliato giocatori per il mondo) rendono piuttosto naturale lo spettacolo bruttino offerto dagli uomini di Allegri che, oltretutto, perdono Dybala nel riscaldamento e si ritrovano con una formazione che deve trovare distanze e precisione: Mandzukic (non ancora al meglio) e Bernardeschi in attacco, dietro di loro un poco inventivo Bentancur. Pianic gioca bene, Matuidi è intraprendente ma un disastro di imprecisione, Emre Can battaglia e poco altro. I fischi a fine primo tempo è quanto di più ingeneroso possa produrre lo Stadium considerata la stagione e più in generale quello che sta compiendo questa squadra, ma nella  stretta contingenza sono tecnicamente meritati.
 
ARRIVA L’EROE - Nella ripresa la Juventus occupa militarmente la metà campo empolese con un più confortevole 3-5-2 che con Spinazzola al posto di Alex Sandro è ancora più efficace. I bianconeri soffocano l’Empoli, ma non trovano la necessaria precisione. Due volte è pericoloso Bernardeschi, una volta sfiora il gol Cancelo: l’Empoli tiene botta, ma sale l’ansia. Quando entra Kean, al posto di Matuidi, la Juventus prende ancora più coraggio e la magnifica sfrontatezza del diciannovenne vercellese è esattamente l’ingrediente che manca per sbloccare la partita. Bellissima azione: lancio da dietro di Chiellini, spizzata di pregio operata da Mandzukic che con la nuca libera il tiro dal limite di Kean, violento e preciso: 1-0 al 72’. Sei minuti dopo, lo stesso Kean si mangia un gol davanti a Dragowski: Ronaldo o Messi, forse, l’avrebbero fatto, ma il ragazzo rimane l’eroe del giorno e il personaggio del momento.

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