Juventus, Allegri: «Critiche? Prendo appunti. Da folli non festeggiare lo scudetto»

Il tecnico: «Ascolto quelli che spiegano calcio. Parlano tutti dopo. La Champions è questione di bravura ma anche di fortuna»
Juventus, Allegri: «Critiche? Prendo appunti. Da folli non festeggiare lo scudetto»© Marco Canoniero

TORINO - Massimiliano Allegri è affilato con i critici di questi giorni («Quelli che spiegano il calcio») e felice per lo scudetto che può arrivare domani. Le scorie Champions sono tutte legate a qualche analisi che il tecnico infila qua e là nelle risposte, ma c'è la voglia di allontanarle. Rovescia la sensazione generale («Abbiamo giocato meglio martedì che ad Amsterdam»), torna sui fattori incalcolabili del calcio («Non abbiamo preso un tiro per 34' e poi un tiro sbagliato finisce sui piedi di uno e prendiamo gol») e spiega come la Champions non sia una scienza esatta, come dimostra l'uscita di scena del City o il fatto che il Barcellona di Messi torni a giocare una semifinale dopo quattro anni. I suoi detrattori insomma resteranno insoddisfatti, ma l'impressione è che lo sarebbero comunque

BOLLETTINO - «Oltretutto da questo momento, e sarà così da qui alla fine, avremo infortunati certi: Perin, che si sta operando; Khedira,  che si opererà al ginocchio; Mandzukic, difficilmente lo riavremo prima della fine della stagione per il problema al tendine; Dybala ne avrà per venti giorni; Douglas Costa ne avrà, se va bene, per dieci giorni; Chiellini, se va bene, lo riavremo con l'Inter; Caceres dieci giorni e Barzagli che sta meglio. Gli altri ci sono, si resta in 14/15 e con questi bisogna finire la stagione nel migliore dei modi. E domani deve essere la giornata celebrativa in caso di vittoria scudetto».

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CRITICHE - «Sto leggendo tante critiche, sto ascoltando soprattutto quelli che spiegano il calcio e sto prendendo appunti, mi scrivo tutto, così qualora dovessi ancora giocare un quarto di finale di Champions League avrò le idee giuste. Tutti a dire: bisognava, bisognava... Sempre dopo. E poi magari non si accorgono della differenza fra uno stop difensivo e uno offensivo».

PERCHE' LA SCONFITTA - «Io dico che martedì abbiamo fatto una partita migliore di Amsterdam, però le quattro palle che abbiamo perso da polli hanno reso straordinaria la partita dell'Ajax. Stranamente il risultato ci penalizza in casa e, per carità, loro sono andati avanti meritatamente, ma noi dovevamo fare meglio in certe situazioni. E abbiamo giocato meglio il ritorno dell'andata. Ma spesso i giudizi sono legati al risultato. La Champions è strana: non avevamo preso un tiro in porta fino al 34' e poi lo abbiamo preso perché un tiro che non si sa dove fosse diretto è finito sui piedi di uno e abbiamo preso gol»

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MESSI E CR7 - «Avere Ronaldo non significa vincere la Champions League in modo automatico. Il Barcellona ha Messi e quest'anno dopo quattro anni torna a giocare una semifinale. Non è una scienza esatta».

INFORTUNI - «E' questione di fortuna e bravura. Noi alla fine della stagione come ogni anno faremo delle valutazioni sul lavoro svolto e su come è stato svolto».

SCUDETTO - «Domani è una festa, è l'ottavo è qualcosa di storico, godiamoci quel che c'è da godere. La gente deve venire allo stadio e portarsi dietro la negatività della Champions sarebbe da folli, vorrebbe dire che la negatività sopraffà la positività. E non celebrare un trofeo porta altra negatività che ti porti nel futuro. C'è sempre da celebrare. Io domani vogli essere felice e festeggiare».

RONALDO SCONTENTO - «Ronaldo è il futuro della Juventus. Ha fatto una stagione straordinaria e la rifarà l'anno prossimo. Si è messo a disposizione e ha fatto gol. Deluso? Come tutti noi, ma anche orgoglioso per il lavoro svolto».

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TORINO - Massimiliano Allegri è affilato con i critici di questi giorni («Quelli che spiegano il calcio») e felice per lo scudetto che può arrivare domani. Le scorie Champions sono tutte legate a qualche analisi che il tecnico infila qua e là nelle risposte, ma c'è la voglia di allontanarle. Rovescia la sensazione generale («Abbiamo giocato meglio martedì che ad Amsterdam»), torna sui fattori incalcolabili del calcio («Non abbiamo preso un tiro per 34' e poi un tiro sbagliato finisce sui piedi di uno e prendiamo gol») e spiega come la Champions non sia una scienza esatta, come dimostra l'uscita di scena del City o il fatto che il Barcellona di Messi torni a giocare una semifinale dopo quattro anni. I suoi detrattori insomma resteranno insoddisfatti, ma l'impressione è che lo sarebbero comunque

BOLLETTINO - «Oltretutto da questo momento, e sarà così da qui alla fine, avremo infortunati certi: Perin, che si sta operando; Khedira,  che si opererà al ginocchio; Mandzukic, difficilmente lo riavremo prima della fine della stagione per il problema al tendine; Dybala ne avrà per venti giorni; Douglas Costa ne avrà, se va bene, per dieci giorni; Chiellini, se va bene, lo riavremo con l'Inter; Caceres dieci giorni e Barzagli che sta meglio. Gli altri ci sono, si resta in 14/15 e con questi bisogna finire la stagione nel migliore dei modi. E domani deve essere la giornata celebrativa in caso di vittoria scudetto».

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