Pagina 3 | Juventus, i protagonisti degli otto Scudetti

TORINO - L’epopea della Juventus inizia nell’estate del 2011, quando la società chiama in panchina Antonio Conte e viene presentata la nuova casa dei bianconeri: lo Stadium. Sono due frecce fondamentali all’arco della Vecchia Signora. L’allenatore riporta quella cattiveria agonistica che ha caratterizzato la squadra quando lui ne era il capitano e trascinatore, il nuovo stadio è la fortezza impenetrabile. È l’inizio di qualcosa di grande, di una storia irripetibile, di un ciclo di vittorie unico. Dalla stagione 2011-12 fino ad oggi, 13 aprile 2019, la Serie A è a tinte bianconere. Otto scudetti consecutivi, ogni record italiano è stracciato. Anno dopo anno si sono alternati campioni straordinari, da Del Piero a Buffon, da Tevez a Pogba, da Pirlo a Cristiano Ronaldo: i fiori all’occhiello di una società vincente, che ha saputo rinascere dalle proprie ceneri e che è tornata fare ciò che sa fare meglio, dominare. 

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STAGIONE 2011-12: CIAO ALEX 

La Juventus domina, c’è poco da fare. Nell’estate del 2011 Antonio Conte fa tre acquisti fondamentali: arrivano Stephan Lichtsteiner, Arturo Vidal e soprattutto, dal Milan arriva e a parametro zero, Andrea Pirlo. I bianconeri sono imbattibili, nel vero senso della parola: in 38 partite di campionato nessuno riesce a battere la squadra di Conte. Lo Scudetto viene conquistato alla penultima di campionato, al Nereo Rocco di Trieste contro il Cagliari, ma la vera festa arriva allo Stadium una settimana più tardi, contro l’Atalanta. È l’ultima della leggenda con il numero 10, della bandiera della Juventus: Alessandro Del Piero. Pinturicchio è l’immagine di quella stagione: un fenomeno umile che saluta i suoi amici, i suoi tifosi e la sua Juventus, che torna sul trono d’Italia insieme al suo capitano, rimastole accanto anche nei momenti più difficili.

Serie A Story: Alessandro Del Piero, il Pinturicchio della Vecchia Signora

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STAGIONE 2012-13: LA CONFERMA 

La stagione successiva parte col piede sbagliato: Antonio Conte è squalificato per il caso calcioscommesse, ma anche senza condottiero in panchina i bianconeri continuano a dominare. A dicembre il tecnico torna a bordo campo a dare manforte ai suoi, che sono privi del numero 10 e di un vero centravanti. I bomber della squadra sono Mirko Vucinic e Arturo Vidal, entrambi con dieci gol messi a segno in campionato. Il vero cervello di quella squadra, però, è Andrea Pirlo. Un architetto che costruisce azione dopo azione ogni vittoria bianconera: l’ex Milan tesse la tela del gioco e inventa letteralmente calcio. È l’uomo in più, il simbolo di quella stagione, dominata ancora una volta dalla squadra di Conte, che si aggiudica il campionato con tre giornate d’anticipo.

Serie A Story: Andrea Pirlo, il Genio del calcio italiano

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STAGIONE 2013-14: FORT APACHE 

Arriva il bomber. E che bomber. Carlitos Tevez è un nuovo giocatore bianconero e, per forza di cose, la 10 torna in auge e finisce sulle spalle dell’uomo di Fort Apache. È l’anno di un altro record straordinario per Antonio Conte. Da inizio novembre fino alla penultima di campionato la squadra non lascia mai il primo posto in classifica: è record di punti, 102. Le lunghezze di distacco sulla Roma sono ben 17, i gol della coppia Tevez-Llorente 35. Inoltre, un giovane dal talento cristallino inizia a farsi spazio tra i titolari. È francese e viene dal Manchester United.

I goal di Carlos Tevez in maglia Juventus 

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STAGIONE 2014-15: CENTROCAMPO REGALE 

Antonio Conte saluta e i tifosi danno il benvenuto a Max Allegri contestandolo. L’allenatore livornese ci mette veramente poco a farli ricredere. Il duello con la Roma dura fino a quattro giornate dalla fine, ma la Juventus va a un altro passo. Evra e Morata sono i due acquisti che portano nuova verve alla squadra, con l’attaccante che scalza Llorente dai titolari ed è il nuovo compagno di Tevez lì davanti. L’arma in più, però, è il centrocampo: dal 3-5-2 di Conte, Allegri passa al 4-3-1-2 e con questo modulo la squadra può permettersi di giocare con Pirlo, Pogba, Claudio Marchisio e Vidal dietro le punte. Il principino è il più presente tra tutti: 35 presenze in Serie A e 52 totali. Il punto fermo di un reparto fortissimo.

Claudio Marchisio, il principe della Juventus

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STAGIONE 2015-16: CHE RIMONTA! 

Pirlo, Tevez, Vidal e Llorente se ne vanno in estate. Arrivano Mandzukic, Dybala, Khedira e Cuadrado. Le cose, però, partono male. Nelle prime 10 giornate la squadra di Allegri ha conquistato appena 12 punti, troppo poco per una Vecchia Signora come la Juventus. A metà ottobre il discorso Scudetto sembra un tabù, ma la vittoria in pieno recupero nel derby contro il Torino è la scintilla che accende la miccia. Da lì in poi la squadra non si ferma più e si arriva al 13 febbraio allo scontro diretto contro il Napoli. Zaza decide la sfida e la Juve non molla più la testa della classifica: l’uomo simbolo è Paul Pogba, che è definitivamente esploso. Il francese trascina con la sua classe i suoi compagni all’ennesimo successo, allo Scudetto consecutivo numero cinque.

Paul Pogba, il sogno di mercato della Juventus

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STAGIONE 2016-17: JUVE 6 LEGGENDA 

Pogba va via per tanti, tantissimi milioni. La Juventus li spende per comprare Gonzalo Higuain e Miralem Pjanic, entrambi acquistati pagando le clausole rescissorie ai rispettivi club. Le dirette concorrenti Napoli e Roma si sono indebolite e i bianconeri hanno tolto uomini chiave alle loro rivali: è tutto apparecchiato per l’ennesimo record. Per la prima volta nella storia della Serie A una squadra vince per sei volte di fila il campionato: battuta la Juventus del Quinquennio d’oro e il Grande Torino. Una leggenda che non conosce fine, proprio come Gianluigi Buffon. Il portiere gioca la sua sedicesima stagione in bianconero e diventa il calciatore juventino col più alto minutaggio e quello più titolato nella storia del club.

Gianluigi Buffon, la leggenda della nazionale e della Juventus

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STAGIONE 2017-18: TUTTO IN HD 

Gonzalo Higuain e Paulo Dybala sono ormai una coppia inarrestabile: nonostante la Juve abbia perso un trascinatore come Leonardo Bonucci, la squadra non si scompone. Allegri ha a disposizione due attaccanti formidabili che ballano un tango argentino nell’area di rigore avversaria. I bianconeri, però, a fine aprile crollano in casa contro il Napoli e i partenopei tornano a –1. Sette giorni dopo tutto è di nuovo sotto controllo: la squadra di Sarri cade a Firenze e Higuain decide la sfida del Meazza contro l’Inter. Lo Scudetto consecutivo numero sette è in tasca. La Joya segna addirittura 22 gol in Serie A, El Pipita ne aggiunge altri 16. Chiellini commenta la stagione con questa frase: “Non ci rendiamo conto nemmeno noi di quello che stiamo facendo. Penso che non ci viene dato il giusto merito. Tra qualche anno, quando ricorderanno questa Juve, verrà dato il giusto peso alle vittorie che stiamo raccogliendo”.

Dybala, la Joya dei tifosi bianconeri

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STAGIONE 2018-19: ARRIVA CR7 

Gianluigi Buffon saluta la Juventus, ma i tifosi non possono lamentarsi: Paratici e Agnelli portano a Torino Cristiano Ronaldo. Cos’altro c’è da aggiungere? Dopo sette anni di dominio in Serie A, con il portoghese a disposizione, l’ottavo Scudetto è un gioco da ragazzi. I primi due gol dell’ex Real Madrid arrivano il 16 settembre contro il Sassuolo: da lì in poi diventa un rullo compressore, in campionato come in Champions League. La Juventus continua a sorprendere e a dominare. E non sembra abbia la minima intenzione di fermarsi.

Cristiano Ronaldo alla Juve: affare da 105 milioni di euro 

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STAGIONE 2012-13: LA CONFERMA 

La stagione successiva parte col piede sbagliato: Antonio Conte è squalificato per il caso calcioscommesse, ma anche senza condottiero in panchina i bianconeri continuano a dominare. A dicembre il tecnico torna a bordo campo a dare manforte ai suoi, che sono privi del numero 10 e di un vero centravanti. I bomber della squadra sono Mirko Vucinic e Arturo Vidal, entrambi con dieci gol messi a segno in campionato. Il vero cervello di quella squadra, però, è Andrea Pirlo. Un architetto che costruisce azione dopo azione ogni vittoria bianconera: l’ex Milan tesse la tela del gioco e inventa letteralmente calcio. È l’uomo in più, il simbolo di quella stagione, dominata ancora una volta dalla squadra di Conte, che si aggiudica il campionato con tre giornate d’anticipo.

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