Alessio: «Juve, rimpianto Champions ma Allegri è stato bravo»

Lo storico vice di Conte: «Con Chiellini e Mandzukic sarebbe finita diversamente contro l'Ajax. Ad Antonio intriga il progetto Roma»
Alessio: «Juve, rimpianto Champions ma Allegri è stato bravo»

ROMA - Tre scudetti, un record di punti e due supercoppe italiane. Antonio Conte e Angelo Alessio hanno ricotruito la Juventus cominciando il grande percorso di vittorie culminato con l'ottavo campionato consecutivo. La coppia vincente negli anni in bianconero, ma anche in nazionale e al Chelsea, adesso si è divisa: Alessio è alla ricerca di una panchina per proseguire da solo il suo percorso da tecnico. Queste le sue dichiazioni al corrieredellosport.it

Ha lasciato Conte per cominciare un suo percorso da allenatore.
«Fino a un mese fa ero in Inghilterra e ho avuto modo di osservare qualche allenamento di club di Premier. Ieri ho approfitto dell’amicizia di Daniele Faggiano per assistere all’allenamento del Parma. Voglio aggiornarmi, vado in giro per vedere le metodologie di allenamento. Cerco un’opportunità per partire: ben venga un lavoro in Italia, ma accetterei anche di lavorare all’estero visto che ho avuto modo di lavorare al Chelsea e di capire bene le dinamiche di altri campionati».

La Juventus fuori dalla Champions, anche con Cristiano Ronaldo.
«C’è stata grande delusione per non essere riusciti ad andare avanti in Champions. Il risultato stagionale resta comunque positivo. Centrare l’ottavo scudetto consecutivo non è da poco. Per quanto riguarda la partita contro l’Ajax mi sono fatto una mia opinione: senza Chiellini, Mandzukic e Douglas Costa la Juventus ha perso molto per esperienza, determinazione e qualità. Senza nulla togliere all’Ajax che sta facendo un grande percorso, ma con questi tre giocatori in più a disposizione di Allegri probabilmente i bianconeri avrebbero chiuso diversamente la doppia sfida». 

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Per la Juventus è arrivato l’ottavo scudetto consecutivo, un percorso cominciato da lei e da Antonio Conte.
«Il primo scudetto è stato il più difficile ed inaspettato. La Juventus è cresciuta nel tempo, grazie soprattutto alla prima vittoria che ci ha dato consapevolezza della grandezza della squadra e della possibilità di migliorarci. Il secondo scudetto è stata una grande soddisfazione, così come il terzo nel quale abbiamo anche realizzato il record di punti. I nostri tre scudetti sono stati la base per proseguire il grande percorso bianconero. Vincere non è semplice, bisogna dare atto ad Allegri di aver continuato sulla strada tracciata da Antonio (Conte, ndr) e di aver contribuito a portare a casa i tanti successi di questi anni. La Juventus oltre a vincere cinque campionati ha vinto quattro volte la Coppa Italia ed è arrivata anche due volte in finale di Champions League: risultati straordinari che certamente sono partiti tanti anni fa. Questi successi sono arrivati con l’intelligenza tattica dell’allenatore, la gestione dei giocatori che negli anni si sono susseguiti e grazie a una società che vuole vincere e vuole migliorarsi sempre. I meriti sono sia nostri, ma anche di Allegri». 

Agnelli però vuole la Champions.
«La Champions rappresenta il primo trofeo, il più importante da vincere. Questo fatto di aver giocato due finali senza vincere è anche un po’ ossessivo, non solo per la Juventus. È un pallino di tutte le squadre più importanti, come ad esempio il Manchester City». 

Antonio Conte potrebbe davvero andare alla Roma?
«È un allenatore che tutti vorrebbero avere alla guida della propria squadra. Antonio ha sempre detto «Vado dove c’è un progetto valido, a lungo termine e con garanzie». Lui vuole un progetto che poi lo porti a vincere, non a rimanere a galla. La Roma ha in cantiere lo stadio, ha tanti progetti che vuole portare avanti e una squadra giovane: perché no? È un progetto che può tenere in considerazione. Antonio è aperto a varie possibilità, l’importante è che ci siano garanzie». 


La scorsa stagione avete affrontato la Roma in Champions League, il vostro Chelsea voleva Dzeko.
«Sì, lo avremmo voluto con noi ma non partì mai una vera e propria trattativa. La Roma ha fatto qualcosa di straordinario l’anno scorso, io e Antonio ne abbiamo parlato spesso. Il club giallorosso negli ultimi quattro-cinque anni ha venduto i migliori giocatori, dando via elementi importanti come Alisson, Nainggolan, Rudiger, Strootman… Sono passati giocatori molto importanti per Roma. Il campionato giocato l’anno scorso e, soprattutto, il percorso europeo è stato straordinario. Le attese dopo i risultati dell’anno passato sono state probabilmente troppo grandi e una serie di problemi, compresi gli infortuni, hanno fatto precipitare la situazione. Antonio è intrigato da un progetto Roma, anche in caso di mancata qualificazione alla Champions League. Non c’è preclusione». 

Dalla prossima stagione Antonio Conte dovrà fare a meno di lei.
«L’ho seguito per otto anni, sono stato con lui al Siena, poi alla Juventus, in Nazionale e infine al Chelsea. Non so chi potrà prendere il mio posto, non ho idee su chi sarebbe il suo vice ideale. Il prossimo anno avrà qualche uomo in meno, oltre al sottoscritto: Bertelli è al Chelsea, non so se rimarrà Coratti (preparatore atletico, ndr), il preparatore dei portieri Spinelli è andato al PSG».

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Alla Roma però ritroverebbe il preparatore dei portieri Savorani.
«Sì, Savorani e Conte hanno lavorato insieme al Siena. Queste cose si vedranno poi più avanti…»

Se Conte la chiamasse?
«Per il momento ho preso questa decisione, spero di poter partire da solo con una squadra, per un percorso che mi ero prefissato qualche anno fa. L’aspirazione è quella di allenare, lo feci per un periodo in Serie C, poi però arrivò Antonio e lo seguii. E insieme abbiamo fatto un percorso straordinario, in Italia e in Inghilterra. Antonio sicuramente continuerà a vincere, e io spero nel mio piccolo di cominciare il mio percorso di allenatore». 

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