Pagina 2 | Juve, problema infortuni: ora cambiamenti in vista

TORINO - E’ indubbio che quando Massimiliano Allegri farà il consuntivo della stagione insieme con i suoi collaboratori e quando incontrerà il presidente Andrea Agnelli uno dei temi tra i più spinosi da affrontare sarà quello degli infortuni. «Qualcosa va cambiato» ha ammesso lo stesso allenatore dopo il derby di Torino in cui la Juventus è scesa in campo con nove giocatori assenti a causa degli infortuni, come era già successo nella trasferta di Cagliari.

Non servono processi sommari, ma un’analisi dettagliata per capire se ci sono stati errori nella preparazione e nella programmazione, anche se i grandi club come quello bianconero si avvalgono di ogni tipo di strumentazione atta proprio a scongiurare i ko, o comunque a prevenirli. Però è normale che la società chieda conto all’allenatore livornese sul perché, proprio nel momento clou della stagione, la squadra si sia presentata in calo di condizione fisica e con un numero progressivo di giocatori finiti in infermeria. Sarà quindi interessante trovare le motivazioni e avere le risposte per risolvere a monte il problema.

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A discapito va detto che a incidere sul monte infortuni è pure l’età della squadra: un ventenne avrà meno stop muscolari di un trentenne (gli infortuni traumatici, come una botta o un fallo di un avversario, sono invece dovuti per lo più a fatalità).

La Juventus ne è un esempio: gli ultratrentenne - da Khedira a Mandzukic, da Barzagli a Chiellini, sono stati in infermeria per più volte e per più tempo dei più giovani. E poi esiste la storia personale dei giocatori: quando subisci un infortunio hai più probabilità di infortunarti di nuovo, come è successo a Perin, per esempio.

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A discapito va detto che a incidere sul monte infortuni è pure l’età della squadra: un ventenne avrà meno stop muscolari di un trentenne (gli infortuni traumatici, come una botta o un fallo di un avversario, sono invece dovuti per lo più a fatalità).

La Juventus ne è un esempio: gli ultratrentenne - da Khedira a Mandzukic, da Barzagli a Chiellini, sono stati in infermeria per più volte e per più tempo dei più giovani. E poi esiste la storia personale dei giocatori: quando subisci un infortunio hai più probabilità di infortunarti di nuovo, come è successo a Perin, per esempio.

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