Juventus, Allegri: «A breve incontro con Agnelli. Io voglio restare»

Il tecnico: «Tutte le voci? Mi divertono, fa parte del gioco. La squadra si può migliorare»
Juventus, Allegri: «A breve incontro con Agnelli. Io voglio restare»© Juventus FC via Getty Images

TORINO - «Col presidente ci vediamo la prossima settimana, possiamo andare?», esordisce sorridendo Massimiliano Allegri nella conferenza alla vigilia di Roma-Juventus. La battuta è in realtà molto vicina alla realtà, perché la sfida dell’Olimpico, al di là del prestigio, per la squadra bianconera è poco più che un’amichevole di lusso, completamente oscurata dalle voci e dai dubbi sul futuro dell’allenatore bianconero. Che dubbi non ne ha: «Avevo già detto al presidente che sarei rimasto prima dell’Ajax e questa è la mia scelta».

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CAMBIAMENTI - «Mi sto divertendo con tutte le voci per un semplice motivo. Stamattina ho fatto una riflessione: pensa se in questi anni non fossi riuscito, assieme a società e giocatori, a portare a casa qualche trofeo... mi impalavano e mi bruciavano... Ma mi diverto perché fa parte del gioco. Mancanza di gratitudine? Io devo la mia gratitudine al presidente e alla società, poi non posso piacere a tutti e non mi piace piacere a tutti. Il calcio è fatto di risultati e lavoro quotidiano, io devo rendere conto a società e presidente e sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto». Lavoro fatto e da fare che sarà al centro del vertice della prossima settimana: «Quale dovrà essere la Juve l’ho in mente da sei mesi, ma non posso dirvelo, devo dirlo prima al presidente e per il contratto è lo stesso: non chiedetemi di cosa parleremo perché non posso dirvelo». Solo sulla questione tecnica si sbilancia un filo di più, parlando anche di qualche singolo e anticipando cambiamenti: «Bentancur è cresciuto, deve migliorare in tiri, assist, visione. E’ un ‘97 e ha tutto per farlo, vale il discorso di tutti i giocatori: devono mettersi in discussione ogni giorno. Per Cancelo il discorso è simile. Lui ha doti straordinarie nella gestione della palla in situazioni singole. Abbiamo tanti giocatori giovani, oltre ad alcuni avanti con l’età. La squadra è miscelata bene a livello di età, poi ovviamente valuteremo con Nedved e Paratici dove c’è da migliorare, perché parliamo di una squadra che ha fatto tanti risultati. La forza della Juve in questi anni, a parte il primo, è che è stata spesso cambiata».

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LA SOCIETA’ - Confermata la sua decisione di restare, quanto alla decisione della società Allegri si rifa alle parole di Andrea Agnelli: «Il presidente ha detto che rimango dopo l’Ajax. Con lui, come con tutti gli altri componenti della società, da Paratici a Nedved a Martotta finché c’è stato, ho un ottimo rapporto fatto di stima reciproca e serietà. Per arrivare a ottenere grandi risultati la società è la cosa più importante. Puoi avere grandi allenatori, grandi giocatori, ma se non c’è la società che sorregge tutto difficilmente arrivi a grandi risultati». Poi si toglie un sassolino parlando dell’incontro a lungo atteso: «Posticipato? Anzi, lo abbiamo anticipato perché di solito lo facciamo a campionato finito. Quest’anno la situazione fa un po’ di clamore perché siamo stati eliminati ai quarti in Champions. Si vede che qualcuno pensava fosse la coppa dei bar che vincevo d’estate a Livorno. I nomi dei miei successori? Fanno parte del gioco. Al Milan dicevano che mi mandavano via e arrivava Guardiola, già che ci sia solo il suo nome vuol dire che sono quotato».

IL CAMPO - E poi c’è anche la Roma: «E poi avremo la festa con l’Atalanta, diversa da sempre e i tifosi si divertiranno... Abbiamo anche recuperato qualche giocatore: Alex Sandro, Bentancur, Dybala che domani rientra e dovrebbe finire il campionato nel migliore dei modi. La posizione è sempre stata la stessa, quello che è cambiato è che quest’anno aveva davanti Ronaldo e un altro giocatore, gli anni scorsi ne aveva uno solo».

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TORINO - «Col presidente ci vediamo la prossima settimana, possiamo andare?», esordisce sorridendo Massimiliano Allegri nella conferenza alla vigilia di Roma-Juventus. La battuta è in realtà molto vicina alla realtà, perché la sfida dell’Olimpico, al di là del prestigio, per la squadra bianconera è poco più che un’amichevole di lusso, completamente oscurata dalle voci e dai dubbi sul futuro dell’allenatore bianconero. Che dubbi non ne ha: «Avevo già detto al presidente che sarei rimasto prima dell’Ajax e questa è la mia scelta».

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