Agnelli: «Allegri ha scritto la storia della Juve». E Max si commuove

Il presidente bianconero: «Pensavo di andare avanti con lui, poi abbiamo riflettuto e capito che era il momento di chiudere il ciclo»
Agnelli: «Allegri ha scritto la storia della Juve». E Max si commuove© LaPresse

TORINO - «Prendo la parola in una giornata diversa dalle altre. Ricordo a chi farà le domande, oggi non risponderò a nessuna domanda sull'allenatore per la stagione 19/20. Un allenatore ci sarà e potete stare tranquilli. Io sono qui per celebrare Allegri che, da solo, ha scritto la storia della Juventus. Era dagli anni Trenta che un solo allenatore non vinceva cinque scudetti consecutivi e questo Max lo ha realizzato. Mi ricordo quando a maggio nel 2013 eravamo a Londra, intenti ad andare a vedere la finale di Champions League, eravamo lì al finestrino del pullman e dall'albergo esce Max, io tocco il gomito di Paratici e dico: quello sarà il prossimo allenatore della Juventus. Abbiamo aspettato 14 mesi, poi è arrivato in quel sedici luglio del 2014, quando ha accettato tra le contestazioni generali di diventare l'allenatore della Juventus. Andando a Vinovo mi ricordo che l'autista voleva evitare i contestatori e io dissi: "andiamo da davanti, non abbiamo nulla da nascondere e si sta con lo sguardo alto davanti a tutti, siamo convinti della scelta che abbiamo fatto". Poi finisce l'anno e io commentai: "E' prendendo la Juventus il 16 luglio e riportarla a vincere che ci vogliono gli attributi". I suoi numeri sono stratosferici, undici trofei, il terzo più vincente della storia bianconera dopo Trapattoni e Lippi, prima per percentuali di vittoria e, al di là dei numeri, per me sono stati cinque anni bellissimi: affetto, stima, riconoscenza, fatica e tante vittorie. Siamo stati anche vicini di casa con Barzagli a fare da mediatore al secondo piano: tante colazioni insieme, tante cene piacevolissime. Abbiamo visto crescere i nostri figli. E se torno alla parte sportivo penso alla cavalcata di Berlino, l'anno successivo siamo finiti in una situazione critica e poi ci fu quella rimonta incredibile. Ma io penso di aver trovato un amico, oltre aver condiviso progettualità decisionali, ma un amico sincero con cui potermi confidare e confrontare su tanti argomenti.

Ora mi devo concentrare sul presente. La squadra a luglio ricomincerà per vincere in Italia e in Europa, abbiamo progetti di crescita straordinaria per le donne e Under 23. Abbiamo interessanti progetti immobiliari per donne e Under 23. Vogliamo esplorare il terreno delle nuove tecnologie in particolare sull'intelligenza artificiale per le nuove metodologie di allenamenti. Massima fiducia in Nedved, Paratici e Marco Re che sono la leadership organizzativa della Juventus. Non ci sono elementi fattuali, al di là di qualche dietrologia: quando dopo Juve-Ajax pensavo di andare avanti con Max ero sincero, poi sono seguite riflessioni le capacità di un gruppo nel saper prendere le giuste decisioni, perché è stato difficile capire che questo era il momento giusto per chiudere uno dei più straordinari cicli della storia della Juventus. percorso di un mese di un gruppo di professionisti, con lucidità di analisi che ha raggiunto la conclusione che questo era il momento giusto. Era giusto chiuderlo in questo modo, con un acuto, con un successo, figlio dei una consapevolezza di persone intelligenti che preferiscono chiudere invece che trascinarsi. Ora faccio un gesto inusuale: le magliette si danno a chi arriva non a chi parte, ma Max devi prendere questo». E gli porge la maglietta con il numero 5 e la scritta "History alone". E Allegri si commuove.

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