Pagina 3 | Chiellini esclusivo: "Alla Juve un grande allenatore”

Due ore con Giorgio Chiellini mettono del buon umore che le persone intelligenti riescono sempre a innescare. Rilassato, per nulla ansioso sull’argomento allenatore, convinto di ritrovare una Juventus più forte alla ripresa, divertente quando spiega gli strani brividi che proverà nel vedere, eventualmente, Antonio Conte sulla panchina dell’Inter. Juventino nel profondo e quasi commovente quando, alla fine dell’intervista, snocciolando la classifica dei più presenti nel club si deve affiancare ai mostri sacri: «Del Piero, Buffon, Scirea, Furino e… Chiellini. Mamma mia». E quasi esilarante quando entra in redazione e sbotta: «Non avete idea di quanti messaggi ricevo ogni giorno sull’allenatore della Juve? E il bello è che mi danno la notizia, mi sparano il nome e me lo danno per certo, con dettagli improbabili. Però poi chiedono conferma a me! (scoppia a ridere) Cioè, loro sono certi, però mi chiedono se mi risulta. Pazzesco!».

Come vive il dopo Allegri?
«Sono serenissimo, non ne so più di voi. Però sono convinto che sarà un grande allenatore. E la Juventus continuerà a vincere. La società farà la scelta migliore possibile. D'altronde, qui si parla di un livello talmente alto… Sarà un nome da Juventus».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un aggettivo per l'addio di Max.
«Domenica è stata una giornata emozionante. Ci hanno lasciato due persone, Max e Andrea, che mi hanno dato tanto. Non dimentico, poi, lo staff del mister. Persone speciali, con cui ho vissuto emozioni indelebili. Noi stiamo insieme per almeno 300 giorni l’anno, con le Nazionali si va anche oltre. E abbiamo avuto la fortuna di vivere con persone come Max, come Andrea, così piacevoli, a maggior ragione quando arrivi a una certa età, che ti insegnano comunque qualcosa nel modo di vivere. Andrea è una persona silenziosa, molto concentrata. Sembra un po' schivo, ma ha un lato molto divertente. Questa settimana, per esempio, ci sono stati gli scherzi dei sudamericani. E lui ha un certo appeal, una confidenza, una sensibilità con quel gruppo, che io non ho. Stava con loro e si sentiva uno di loro, era a tavola con loro e loro lo facevano sentire anche un po' più giovane. Gli hanno dimostrato tanto affetto, ogni giorno gli combinavano qualcosa, il che dimostra quanto gli volessero bene. Penso alla festa di compleanno, al dinosauro appeso negli spogliatoi, agli scherzi organizzati in macchina. Ogni giorno ce n'era una. È stata una vera dimostrazione di stima verso Andrea».

E’ vero che i sudamericani sono così diversi? E Ronaldo, ha un'indole scherzosa anche lui?
«Di base è un popolo molto leggero, dedito allo scherzo, alla musica. Sono diversi, magari gli spagnoli sono più simili a noi. Anche Cristiano sa scherzare, i portoghesi non sono come i sudamericani. Cristiano s'è integrato benissimo, non avevo dubbi. Lui è una divinità, un'entità superiore. Non sai mai come un nuovo giocatore possa approcciare dentro il gruppo. E invece lui è entrato con serietà, con il suo essere Cristiano si è calato benissimo. Non ha mai fatto pesare la sua diversità. E' stato importantissimo per riempire il vuoto che Gigi ci ha lasciato, ma non parlo solo delle partite. Buffon è stato un riferimento per il gruppo e un po' mi spaventava la sua partenza. Cristiano è stato un esempio per tutti, con la sua dedizione al lavoro. Si è integrato perfettamente nella città, va al ristorante, è curioso. La mamma l'ho incrociata spesso in centro: la saluto, non parliamo la stessa lingua, ma per educazione un saluto e un bacio ci stanno, sempre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quale sarà il futuro di Barzagli?
«Penso che inizierà il percorso da allenatore, a luglio c'è un corso della durata di tre settimane a Coverciano. Devi essere bravo a renderti conto di ciò che sarà. Lui è una risorsa importante per la Juve e magari troverà il suo spazio, detto che c’è anche bisogno di respirare: viviamo nella “lavatrice” per 11 mesi l'anno. Trascorrerà qualche weekend in famiglia, evitando i ritiri e seguendo orari che non siano così opprimenti. Andrea comincerà così. Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire persone come lui, con i valori che rappresenta. Non ho dubbi sul fatto che troverà la sua strada ad alto livello».

C’è un’ottima intesa non solo con Barzagli, ma con tutti i compagni. E quando, per caso, c’è un parapiglia avete le vostre “armi difensive”.
«Se si riferisce a Emre Can, ha ragione. E’ unico, un bel panzer, un carrarmato, pronto a difendere tutti. Arriva lui e pone le distanze».

In campionato è stata troppo più forte la Juventus oppure le altre hanno mollato in fretta?
«Abbiamo fatto qualcosa di irripetibile, tolto l'ultimo mese in cui abbiamo pagato il fatto di aver speso tanto. Il mese di dicembre è stato fuori da ogni logica, abbiamo pareggiato solo una partita e vinto le altre con nervi e forza di volontà micidiali. A gennaio siamo ripartiti con nove punti di vantaggio e il campionato ancora in ballo. Abbiamo voluto quotidianamente, costantemente, lo scudetto. Ci siamo giocati punti fondamentali alla fine del 2018 e alcuni episodi sono stati decisivi, come il gol annullato alla Sampdoria contro di noi. Tra il 26 e il 29 dicembre ballavano tanti punti con il Napoli e noi li abbiamo voluti tutti. Siamo stati incredibili e abbiamo reso il campionato ingiocabile per tutti gli altri. E in questi casi l’avversario inevitabilmente perde un po' di stima. Il Napoli ha pure perso Hamsik e Albiol, elementi validi non solo tecnicamente ma a livello di leadership di squadra. Pesavano tanto. Non direi che abbiano sottovalutato il campionato, alla fine Allan ha fatto una stagione strepitosa, come Fabian Ruiz».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quale sarà il futuro di Barzagli?
«Penso che inizierà il percorso da allenatore, a luglio c'è un corso della durata di tre settimane a Coverciano. Devi essere bravo a renderti conto di ciò che sarà. Lui è una risorsa importante per la Juve e magari troverà il suo spazio, detto che c’è anche bisogno di respirare: viviamo nella “lavatrice” per 11 mesi l'anno. Trascorrerà qualche weekend in famiglia, evitando i ritiri e seguendo orari che non siano così opprimenti. Andrea comincerà così. Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire persone come lui, con i valori che rappresenta. Non ho dubbi sul fatto che troverà la sua strada ad alto livello».

C’è un’ottima intesa non solo con Barzagli, ma con tutti i compagni. E quando, per caso, c’è un parapiglia avete le vostre “armi difensive”.
«Se si riferisce a Emre Can, ha ragione. E’ unico, un bel panzer, un carrarmato, pronto a difendere tutti. Arriva lui e pone le distanze».

In campionato è stata troppo più forte la Juventus oppure le altre hanno mollato in fretta?
«Abbiamo fatto qualcosa di irripetibile, tolto l'ultimo mese in cui abbiamo pagato il fatto di aver speso tanto. Il mese di dicembre è stato fuori da ogni logica, abbiamo pareggiato solo una partita e vinto le altre con nervi e forza di volontà micidiali. A gennaio siamo ripartiti con nove punti di vantaggio e il campionato ancora in ballo. Abbiamo voluto quotidianamente, costantemente, lo scudetto. Ci siamo giocati punti fondamentali alla fine del 2018 e alcuni episodi sono stati decisivi, come il gol annullato alla Sampdoria contro di noi. Tra il 26 e il 29 dicembre ballavano tanti punti con il Napoli e noi li abbiamo voluti tutti. Siamo stati incredibili e abbiamo reso il campionato ingiocabile per tutti gli altri. E in questi casi l’avversario inevitabilmente perde un po' di stima. Il Napoli ha pure perso Hamsik e Albiol, elementi validi non solo tecnicamente ma a livello di leadership di squadra. Pesavano tanto. Non direi che abbiano sottovalutato il campionato, alla fine Allan ha fatto una stagione strepitosa, come Fabian Ruiz».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...