Schietto e convincente, bravo Sarri

Non ha mentito sull’affetto per Napoli, ha le idee chiare sulla squadra. Ora il campo
Schietto e convincente, bravo Sarri© Juventus FC via Getty Images

Pep Guardiola non avrebbe usato le parole che invece Maurizio Sarri ha messo assieme nel primo giorno juventino. Forse perché Guardiola non è nato a Napoli, non ha allenato il Napoli, non è italiano. Non è, soprattutto, Sarri. Il quale non ha fatto il furbo come sa fare il suo sodale spagnolo catalano, non ha mentito sull’affetto per la città di origine e il suo popolo, non si è travestito da cortigiano per soddisfare il tifoso bianconero, è stato schietto nell’illustrazione di concetti e pensieri, ha spiegato, ha convinto. Si è concesso soltanto un “rincoglionito” e un “cazzeggio” dopo aver risciacquato la linguaccia nel Po, ha chiarito che i tre in attacco, Dybala, Douglas Costa, Cristiano sono quelli che incidono e dunque con loro parlerà, con i “talentuosi”, aggiungendo Pjanic che dovrà toccare centocinquanta palloni, tipo Jorginho ma con tecnica superiore e che Bernardeschi dovrà ricoprire un ruolo solo e definitivo.

Così dicendo e pensando, Sarri ha tenuto fuori i veterani Chiellini e Bonucci che dalla fondazione dell’impero si fanno in quattro per tenere in piedi l’edificio, non soltanto quello difensivo, dunque meglio parlare di squadra che di reparti, perchè la Juventus di questo è fatta e lo stesso Sarri lo ha confermato, parlando della compattezza dei dirigenti, tutti e tre presenti in aula, pronti per la fotografia di rito, nella quale lui era il più importante di fisico e la nuova triade, in ombra. Trattasi di dettagli scenografici, la polpa è buona, la sostanza garantisce un futuro quasi certo. Sarà curioso osservare le prime uscite della Juventus, l’atteggiamento e il comportamento del gruppo, l’adattabilità di alcuni, la disponibilità di altri.

Dito medio e provocazioni dialettiche appartengono al passato prossimo che, con il campo e i risultati, diventerà remoto. L’accenno ad Allegri è stato altrettanto sincero, così come il ringraziamento a De Laurentiis, chiamato per nome “Aurelio”. Resta il grandioso dubbio su quello che Sarri vestirà in panchina. Sarà tuta? Sarà l’abito ufficiale della casa? Non sarà nudo, come lui stesso ha chiarito. Ai poster l’ardua sentenza.

Post scriptum. Una cosa è certa, finalmente Sarri e la Juventus giocheranno alla stessa ora.

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