Juve, 3-3 con i coreani. Lampi di sarrismo e tanta stanchezza

Ronaldo in panchina, in attacco delude ancora Mandzukic, perla del giovane Matheus Pereira. Finita la tournée in Asia, la squadra torna a lavorare a Torino
Juve, 3-3 con i coreani. Lampi di sarrismo e tanta stanchezza© Juventus FC via Getty Images

SEUL - Un gradino sopra un allenamento, un paio sotto un’amichevole. La sfida fra la Juventus e il K-Team, ovvero le stelle del campionato coreano, è un’esibizione davanti a uno stadio stracolmo ed entusiasta per i bianconeri, ma trarre delle indicazioni sarebbe esercizio spericolato, anche se Maurizio Sarri, accaldatissimo in panchina (29° 96% di umidità), prende furiosamente appunti e richiama spesso i giocatori in campo.

L’imitatore

La formazione iniziale è il 4-3-3 di base che vede un tridente con Bernardeschi, Higuain e Mandzukic. Dei tre solo l’italiano mostra qualcosa di interessante, mentre Mandzukic è apparso in clamoroso ritardo di preparazione (lento, a tratti irritante) e Higuain ha alternato giocate interessanti (nel gioco di sponda al limite dell’area è ancora una volta prezioso) a momenti più goffi (vedi la palla persa che innesca il primo gol coreano). Ronaldo osserva annoiato in panchina, svegliato solo dall’esultanza di Cesinha che imita la sua piroetta dopo il 2-1 del K-Team (salvo poi chiedergli scusa al rientro negli spogliatoi dopo un’occhiataccia di CR7).

Segnali

Timidi segnali di sarrismo si colgono negli scambi stretti e veloci, nella determinazione a giocare a due tocchi, nello sviluppare una trama offensiva fitta e rapida. Ma sono lampi. Per lunghi tratti la Juventus, svogliata e stancata  dall’avventuroso viaggio in pullman (due ore nel traffico con conseguente ritardo sul fischio di inizio), subisce i pimpanti coreani, gasati dall’idea di giocare contro i giganti italiani.

Grande Pereira 

Finisce 3-3, con la Juventus che finisce sul 3-1 e agguanta il pareggio nel finale. Da segnalare lo spettacolare gol dello spagnolo Osmar (che infila Szczesny da quasi trenta metri con un tiro violentissimo), il pregevole pareggio del giovane Muratore (bello lo scambio con il Pipita) e il gol brasilianissimo di Matheus Pereira, paulista dell’Unger 23 che infila un difensore con un tunnel in area e supera il portiere con un pallonetto per il 3-3 finale (in gol anche Matuidi per la Juventus).

La domanda

I bianconeri tornano a casa, riposeranno due giorni e poi Sarri inizierà a fare sul serio sui prati della Continassa. La tournée asiatica tanto remunerativa quanto assurda dal punto di vista sportivo è finita anche quest’anno, lasciando i soliti dubbi sull’opportunità calcistica di tali sfacchinate. E se l’omino del settore commerciale arrivasse a snocciolare incassi e sviluppo del brand, in cambio avrebbe la domanda: se andare a sudare in Asia, senza possibilità di allenarsi seriamente e accumulando fatica, è così importante per il marchio del club, perché poi si vanno a fare figuracce come quella di oggi pomeriggio?

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