La Juve aiuta il Notts County: offerte le maglie

Gli inglesi non possono accettare per evitare penali dello sponsor, ma il gesto cementa l’amicizia. E il passaggio di proprietà salva il club
La Juve aiuta il Notts County: offerte le maglie© Alessandro Falzone/Agenzia Aldo Liverani sas AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - Poteva essere una delle storie più romantiche di sempre se un dettaglio legale non avesse impedito al destino di chiudere un cerchio lungo più di un secolo. Andrea Agnelli ha infatti offerto le maglie bianconere al Notts County, ricambiando il gesto che, 117 anni fa, aveva cambiato per sempre la storia della Juventus, divenuta bianconera proprio grazie alle casacche del club inglese, portate a Torino da Tom Savage. All’epoca, parliamo del 1902, i pionieri juventini dovevano cambiare le logore maglie rosa dei primi anni e così incaricarono il loro compagno inglese. Savage, che era di Nottingham, commerciava tra l’Italia e l’Inghilterra e giocava nella Juventus, optò proprio per quelle della società nella quale aveva iniziato a giocare da ragazzo e per la quale tifava. Una scelta che ha definito per sempre i colori di uno dei club più importanti del mondo, legandolo indissolubilmente alla piccola società della città di Robin Hood. Tant’è che quando, nei giorni scorsi, è stato lanciato un appello per aiutare il Notts che in serissimi guai finanziari non aveva neppure le maglie per iniziare la stagione, la Juventus ha risposto immediatamente, ripetendo idealmente quel gesto di un secolo fa. Agnelli ha dato mandato all’Adidas di fornire il materiale al club inglese e la cosa stava per andare in porto. Sennonché il Notts ha dovuto rifiutare l’offerta per evitare di dover pagare penali alla Puma con la quale esiste un contratto di fornitura (fornitura che la Puma aveva interrotto per mancati pagamenti, mantenendo però in essere i vincoli del contratto).

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