Pagina 2 | Emre Can fuori dalla lista Champions: così è nato il ribaltone

TORINO - Un po’ di colpa ce l’ha il campo. La situazione che ha portato allo sfogo di Emre Can, infatti, è il frutto anche di un ribaltamento delle gerarchie del centrocampo bianconero maturato nel giro di un mese. Che il numero di giocatori nella rosa della Juventus avrebbe comportato esclusioni eccellenti dalla lista Champions è noto da tempo e lo stesso Sarri aveva sollevato il problema il 10 agosto dopo l’amichevole con l’Atletico. Fino a poche settimane fa, però, nessuno immaginava che potesse essere estromesso il centrocampista tedesco. Sul mercato, difatti, a luglio c’erano Khedira, corteggiato da Arsenal e Wolverhampton, e Matuidi, entrato nei colloqui con il Manchester United durante la trattativa per lo scambio Dybala-Lukaku e seguito anche dal Paris Saint-Germain. Sul fronte Emre Can la Juventus ha iniziato a muoversi solo nelle ultime settimane: se le trattative si fossero aperte prima probabilmente sarebbe stata trovata una soluzione e il giocatore avrebbe avuto il tempo di valutare la situazione, rendendosi conto di non essere centrale nel progetto.

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Khedira e Matuidi hanno stupito lo staff tecnico della Juve

SORPRESE - E perché la Juventus non ha messo sul mercato Emre Can a luglio? Qui entrano in gioco le “colpe” del campo. «Si aveva un’idea di questo gruppo basata sul difendere basso e poi colpire in contropiede, anche con palleggio - ha raccontato Giovanni Martusciello dopo Juventus-Napoli -. Abbiamo lavorato sulle caratteristiche di qualche giocatore, su cui magari prima si aveva un preconcetto, e siamo rimasti favorevolmente colpiti in quanto questi 3-4 giocatori riescono a fare quello che gli chiediamo, in particolare Pjanic».

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SORPRESE - E perché la Juventus non ha messo sul mercato Emre Can a luglio? Qui entrano in gioco le “colpe” del campo. «Si aveva un’idea di questo gruppo basata sul difendere basso e poi colpire in contropiede, anche con palleggio - ha raccontato Giovanni Martusciello dopo Juventus-Napoli -. Abbiamo lavorato sulle caratteristiche di qualche giocatore, su cui magari prima si aveva un preconcetto, e siamo rimasti favorevolmente colpiti in quanto questi 3-4 giocatori riescono a fare quello che gli chiediamo, in particolare Pjanic».

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