Juventus, 3 pro e 3 contro per essere ottimisti

A Firenze ha giocato male ed è parsa in condizione atletica precaria, ma a questo punto della stagione le impressioni possono essere fuorvianti e l'effetto Champions cambia tutto

TORINO - Lo sconcerto di molti tifosi juventini dopo la prestazione di Firenze è abbastanza comprensibile. Dopo gli esaltanti primi sessanta minuti contro il Napoli, la Juventus ne ha offerti 90 disastrosi contro la Fiorentina. Qual è la vera Juventus? Hanno ragione i catastrofisti o ci sono ragioni per mantenere l'ottimismo? Proviamo ada analizzare senza emotività la situazione.

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I CONTRO

Il gioco: netta involuzione rispetto alle prime due partite di campionato, nelle quali si erano apprezzati concreti progressi sulla strada di un sarrismo, come pressing alto, giro palla veloce, aumento delle verticalizzazioni. A Firenze nulla di tutto ciò: difesa bassa e, talvolta, sofferente, giro palla moscio e impreciso, lanci lunghi come unico modo per uscire dall'aggressione alta dei viola.

La condizione: al netto del caldo, che è un fattore relativo visto che c'era anche per la Fiorentina, e delle fatiche per le nazionali, fattore più incisivo, la condizione atletica della Juventus è parsa davvero preoccupante. Nessuno aveva la brillantezza necessaria, sembrava di vedere una squadra ce ha appena concluso una settimana di lavoro pesantissimo e ha le gambe imbastite.

Lo spirito: l'approccio alla partita è stato molle e anche durante la gara sono parsi mancare l'agonismo e la cattiveria per graffiare l'avversario.

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I PRO

Tutto previsto: gli allarmismi su condizione e gioco non sembrano preoccupare Maurizio Sarri. Giustamente. A questo punto della stagione le squadre vanno spesso sull'altalena e anche nel giro di una settimana, se non di pochi giorni, si vedono differenze enormi. Sarri e la Juventus sono consapevoli che ci vorrà del tempo per assimilare il gioco (Chiellini aveva parlato di gennaio) e per assestare la condizione (operazione più rapida). Un passo indietro, soprattutto dopo la pausa delle nazionali già in passato letale per la Juventus, è prevedibile. Tutto, per ora, rimane ampiamente sotto controllo.

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Rosa stellare: tre infortuni in una sola partita, anche se solo quello di Douglas Costa pare serio, più quello di De Sciglio contro il Napoli. E' un inizio quanto meno sfortunato, ma non scalfisce minimamente il potenziale della formazione della Juventus. La rosa stellare che sembrava dovesse creare solo problemi di turnover per Sarri si rivela per quello che è: la rosa di una grandissima squadra. Esce Douglas? No problem c'è Bernardeschi. E così per Pjanic che ha un Bentancur pronto a sostituirlo. La Juventus ha due squadre e due squadre di campioni (e che campioni). Le stesse critiche a De Ligt sono risibili: a Platini e Zidane dissero pure di peggio nel primo mese in Italia. Iniziare a mettere in discussione il ragazzo dopo due partite è un esercizio davvero spericolato.

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Il carattere: se l'approccio a Firenze è stato molle, durissimo è stato invece il carattere con il quale la Juventus è riuscita a strappare un pareggio, dove poteva tranquillamente incassare la sconfitta. I campioni della Juventus sono orgogliosi e la Champions League farà scattare ulteriori stimoli e desideri di rivincita. La condizione mentale di Madrid sarà certamente diversa da quella di sabato pomeriggio.

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TORINO - Lo sconcerto di molti tifosi juventini dopo la prestazione di Firenze è abbastanza comprensibile. Dopo gli esaltanti primi sessanta minuti contro il Napoli, la Juventus ne ha offerti 90 disastrosi contro la Fiorentina. Qual è la vera Juventus? Hanno ragione i catastrofisti o ci sono ragioni per mantenere l'ottimismo? Proviamo ada analizzare senza emotività la situazione.

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