Juve, Sarri: "Amaro in bocca, avevamo la partita in mano"

Il tecnico bianconero si rammarica dopo il 2-2 con l'Atletico Madrid: "Alcune situazioni prevedibili ci sono costate il risultato"
Juve, Sarri: "Amaro in bocca, avevamo la partita in mano"© LAPRESSE

TORINO - Maurizio Sarri si mangia le mani per la vittoria svanita in Champions contro l'Atletico Madrid, capace di rimontare due gol alla sua Juventus: "Abbiamo fatto una partita vera - le parole dell'allenatore bianconero a Sky Sport - siamo cresciuti molto nella prestazione su un campo difficile. La sensazione era di avere la partita in mano, pareggiare così lascia l'amaro in bocca. Prendiamo gli aspetti positivi, qui la Juve non segnava da tanto. Siamo andati vicini anche al 3-1, nel recupero la squadra era ancora viva e ha tirato tre volte". I rammarichi sono tanti: "Peccato per quelle situazioni prevedibili che ci sono costate il risultato. Come risolverlo? Il luogo comune è passare a uomo, ma ha poco senso. Bisogna migliorare in aggressività e attenzione. Loro hanno dei grandi saltatori ma sul primo gol la palla era lenta e c'era tempo per intervenire. Bisogna migliorare perchè se sei passivo lo sei anche a uomo. Ci lavoreremo e cercheremo di rimediare", ha aggiunto.

Sarri: "Problemi sulle palle inattive"

Sarri poi spiega perché ha preferito Cuadrado a Bernardeschi: "La motivazione è che era prevedibile che venisse fuori una partita aperta, con spazi che Cuadrado poteva sfruttare al meglio". L'allenatore bianconero dovrà capire cosa non funziona ancora nei meccanismi della sua Juve: "Dobbiamo risolvere il problema delle palle inattive perché è troppo penalizzante: nel primo tempo abbiamo concesso troppi cambi di campo, c’erano movimenti che non ci sono venuti alla perfezione anche se Cuadrado ha certamente l’attenuante di essersi sempre allenato da esterno basso mentre stasera l’ho schierato in posizione più avanzata". In conferenza stampa Sarri analizza i gol incassati: "Il secondo posso anche accettarlo, il primo invece mi rimane difficile da digerire, era una palla lentissima su cui bastava toccare l'avversario. C'è da migliorare, i particolari ti costano tanto".

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