Juve, l'alleanza dei numeri uno: Szczesny sbaglia, Buffon rincuora

Il primo a consolare il polacco dopo la papera a Brescia è stato proprio SuperGigi
Juve, l'alleanza dei numeri uno: Szczesny sbaglia, Buffon rincuora© www.imagephotoagency.it

TORINO - In termini di pura geografia del terreno di gioco, contestare la descrizione che Eduardo Galeano mise nero su bianco circa la figura del portiere è pressoché impossibile. «Un solitario, condannato a guardare la partita da lontano – il ritratto della penna uruguagia –. Senza muoversi dalla porta, attende in solitudine». Un isolamento innegabile ed inevitabile. Che non per forza, però, coincide con analogo stato d'animo. Perché i portieri sanno eccome integrarsi all'interno di quella grande famiglia che è uno spogliatoio. E sanno eccome fare gruppo, anche e soprattutto tra di loro. Lo testimonia una volta di più l'affiatamento che, in casa Juventus, lega saldamente gli estremi difensori. Senza sentimenti d'invidia, tutti determinati a remare nella stessa direzione. E ad aiutarsi, nel momento del bisogno, l'un l'altro. 

Ecco, appunto. Perché il ruolo, soprattutto a livello mentale, è di quelli particolarmente insidiosi. E una sincera pacca sulla spalla, a volte, può contribuire a svoltare come dal giorno alla notte. Quel genere di sostegno che, mercoledì sera, un'istituzione come Gigi Buffon non ha fatto mancare a Wojciech Szczesny, dopo l'indecisione costata la rete del vantaggio del Brescia ad opera di Alfredo Donnarumma nel turno infrasettimanale. E' stato il campione del mondo 2006 il primo – tra le intime mura dello spogliatoio, lontano dai riflettori – a ricaricare morale ed autostima del collega. Con le giuste parole, sgorgate spontanee e ponderate dalla preziosa fonte dell'esperienza. Per il bene del collettivo, innanzitutto. Senza invidie, appunto. Anche da parte di uno dei più grandi portieri della storia del calcio, che a quasi 42 anni si è calato nel ruolo di vice del polacco. In un ribaltone di quelle che erano state le gerarchie due stagioni fa, prima della fugace esperienza di Buffon al Psg: allora furono 34 le presenze dell'azzurro – complice anche un infortunio in inverno – e 21 quelle del polacco. Oltre a quella singola raccolta da Carlo Pinsoglio, ieri come oggi prezioso ingranaggio dello spogliatoio a completare un pacchetto di estremi difensori ritornato il medesimo a due anni di distanza.

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