Pagina 2 | Ronaldo, asso e trascinatore: ecco perché CR7 rivuole la Champions

TORINO - Guardate le facce di Cristiano Ronaldo nel corso della partita di sabato contro la Spal. Espressioni che rendono l’idea di come sia andato il pomeriggio, suo e della Juventus tutta, allo Stadium: corrucciato, CR7, per il gol che non arrivava, quindi scintillante per il 2-0 che ha chiuso giochi in verità mai aperti sul serio; con lo sguardo rivolto al cielo, prima, perché le divinità maligne gli remavano contro, e quella testa che scuotendosi diceva di no causa l’ennesima respinta di Berisha, sostituita poi dalla mascella serrata e dagli occhi carichi di luce dopo il gol del raddoppio, che significano liberazione pura. Cristiano, prendere o lasciare, è fatto così: vorrebbe spaccare il mondo, il che nel suo caso significa segnare cinque gol a partita, vincere scudetti, Palloni d’Oro, Champions. Quella cavalcata verso la Coppa che i tifosi juventini nati nei mitici Novanta non hanno mai vissuto da vicino: possono farsela raccontare, semmai, dai parenti, oppure replicare il tour del museo a piacimento. O ancora, possono affidarsi a CR7, alle mille facce di un campione cosmico che dopo aver spaventato i tifosi dell’Atletico Madrid nel finale del match del Wanda, ora punta a fare lo stesso in giro per il Continente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Allo Stadium c'è il Bayer Leverkusen

Domani sera, avversario il Bayer Leverkusen, l’Europa tornerà ad essere un tema totalizzante della stagione juventina. Di più, per Ronaldo, tutt’altro che aduso all’accontentarsi. E il ricordo della semifinale mancata in aprile, nella notte più buia, è lì, sullo sfondo: che brutta quella Juve, mentre De Ligt e soci facevano festa e CR7 si accaniva contro il destino che aveva offuscato le facoltà mentali dei compagni. Cristiano vede i suoi 127 gol in Champions come un numero da aggiornare, non tanto per distanziare il nemico che gli ha appena “scippato” il Fifa The Best (Messi è a quota 112) ma per far capire al mondo che hic et nunc (qui ed ora) comanda lui.

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Allo Stadium c'è il Bayer Leverkusen

Domani sera, avversario il Bayer Leverkusen, l’Europa tornerà ad essere un tema totalizzante della stagione juventina. Di più, per Ronaldo, tutt’altro che aduso all’accontentarsi. E il ricordo della semifinale mancata in aprile, nella notte più buia, è lì, sullo sfondo: che brutta quella Juve, mentre De Ligt e soci facevano festa e CR7 si accaniva contro il destino che aveva offuscato le facoltà mentali dei compagni. Cristiano vede i suoi 127 gol in Champions come un numero da aggiornare, non tanto per distanziare il nemico che gli ha appena “scippato” il Fifa The Best (Messi è a quota 112) ma per far capire al mondo che hic et nunc (qui ed ora) comanda lui.

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