Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus è stata una scelta che in estate ha battuto ogni precedente record di scetticismo. Allegri, accolto a sputi nel torrido luglio del 2014, in confronto era stato considerato una garanzia dal popolo bianconero. E’ vero che Sarri arrivava con il peccato originale della sua napoletanità, intesa nel senso dei tre anni alla guida del club piuttosto che sotto il profilostrettamente anagrafico. Ma i dubbi sulla bontà della scelta abbracciavano uno spettro più ampio di diffidenza. Dubbi che quattro mesi dopo la presentazione sono per lo più scemati, anche se rimane qualche irriducibile detrattore, Sarri sta conquistando il popolo juventino con i risultati, il gioco e anche il suo modo di porsi, a dire il vero leggermente differente rispetto a quello di Napoli.
Juve, la formazione ideale di Sarri: ecco le scelte del tecnico
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