TORINO - "Il Manchester United come la Juve? Assolutamente no. Anzi, è stata una vacanza a confronto". Con queste parole, Patrice Evra ha spiegato in un'interivista a Sky Sports quanto sia stata diversa la sua esperienza calcistica in Italia rispetto a quella nel club inglese. Molto più semplice quest'ultima, tanto da essere paragonata ad una villeggiatura. "La mentalità della Juve è molto diversa. Ti controllano tutto, ti costringono a mangiare in un certo modo e devo dire che ho imparato moltissimo, anche tatticamente", ha spiegato l'ex bianconero. Nostalgia e orgoglio nelle parole di chi rimane grato per aver ricevuto un'esperienza che va al di là della formazione professionale: "Mi allenavo moltissimo e avevo un giorno libero al mese. E' stata una delle sfide più difficili della mia vita ed è per questo che sono così orgoglioso di aver trascorso due anni e mezzo con loro".
Evra: "I giocatori vomitavano durante l'allenamento"
Evra continua così il racconto della sua esperienza con la Juve: "Non mi piaceva molto lo stile di vita a cui ti formavano perché preferisco che sia io a controllare me stesso, ma capisco che la disciplina è davvero importante per alcuni giovani giocatori". E sul modo di lavorare: "I ritmi erano sempre altissimi: ho anche visto alcuni giocatori vomitare prima ancora di aver finito le sessioni di allenamento. La preparazione alla partita era più difficile della partita stessa. Quelli che dicono che è più facile giocare in Italia non sarebbero nemmeno in grado di tenere i ritmi delle rifiniture . È stato come uno shock per me".