Bonucci difende De Ligt: “Errori? Stia sereno”

Il centrale italiano della Juve: "In area succedono situazioni in cui prevale l’istinto, Matthijs ha talento e la nostra fiducia”

dai nostri inviati

LECCE - E pensare che un'estate fa c'era chi giurava sulla liaison Bonucci-Psg quale diretta conseguenza dell'atterraggio di Matthijs de Ligt sotto la Mole. Si diceva: il Leonardo parigino va matto per il Leonardo juventino (vero) e farà di tutto pur di convincere Fabio Paratici a cederglielo (vero), tanto più che il giocatore s'è già convinto di dover fare di nuovo le valigie (falso). Il gigante olandese arrivato dall'Ajax, insomma, stava talmente sulle scatole all'ex milanista che quest'ultimo, tre mesi dopo, cosa ti combina? Ne prende le difese e sinceramente, nell'ascoltare le dichiarazioni di Bonucci nel post Lecce, tutto sembrava tranne che un attestato dal tono aziendalistico. Si difende De Ligt perché si deve? No, non è questo il caso. Semplicemente, siamo di fronte a un predestinato al quale va dato tutto il tempo per dimostrare di poter essere il migliore in assoluto, a gioco lungo. Il Golden Boy, adesso, non lo è e non ha mai pensato di esserlo, pur valendo economicamente già tantissimo, a vent'anni: 85 milioni e spiccioli. Ma serve pazienza, serve aspettarlo e comprenderne gli errori che ci sono stati (i falli di mano contro Inter e Lecce nonché le incertezze palesate in Nazionale) e che ci saranno ancora.

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Sarri e Bonucci difendono De Ligt

Anche Maurizio Sarri ha difeso De Ligt: «Con le nuove regole è difficile evitare determinate situazioni a un metro e mezzo da te. Il pallone ha toccato vicino a lui, ma mi sembra solo frutto di casualità». Poi l’arringa di Bonucci, estremamente sincera: «E’ un momento un po’ così, sono situazioni che purtroppo in area possono succedere e l’istinto ti porta a fare determinati movimenti che magari risultano pericolosi. Però Matthijs deve rimanere sereno, perché è capitato a tutti di incappare in errori e momenti negativi ma lui ha un talento enorme e la fiducia di ognuno di noi. Se può essere condizionato nei falli di mano? E’ normale che possa nascere un po’ di timore, un filo di insicurezza. Ma è un momento che passerà, lui crescerà e ora deve essere lasciato tranquillo. Se abbiamo portato via solo un punto da Lecce, non è per il fallo di mano di de Ligt, ma perché io, Bernardeschi e gli altri siamo stati poco cattivi nelle occasioni che abbiamo avuto. Il rigore non è colpa sua, sono situazioni che possono succedere a tutti. Se avessimo vinto 4-1, altro che de Ligt: avremmo esaltato la grande prestazione della Juventus".

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LECCE - E pensare che un'estate fa c'era chi giurava sulla liaison Bonucci-Psg quale diretta conseguenza dell'atterraggio di Matthijs de Ligt sotto la Mole. Si diceva: il Leonardo parigino va matto per il Leonardo juventino (vero) e farà di tutto pur di convincere Fabio Paratici a cederglielo (vero), tanto più che il giocatore s'è già convinto di dover fare di nuovo le valigie (falso). Il gigante olandese arrivato dall'Ajax, insomma, stava talmente sulle scatole all'ex milanista che quest'ultimo, tre mesi dopo, cosa ti combina? Ne prende le difese e sinceramente, nell'ascoltare le dichiarazioni di Bonucci nel post Lecce, tutto sembrava tranne che un attestato dal tono aziendalistico. Si difende De Ligt perché si deve? No, non è questo il caso. Semplicemente, siamo di fronte a un predestinato al quale va dato tutto il tempo per dimostrare di poter essere il migliore in assoluto, a gioco lungo. Il Golden Boy, adesso, non lo è e non ha mai pensato di esserlo, pur valendo economicamente già tantissimo, a vent'anni: 85 milioni e spiccioli. Ma serve pazienza, serve aspettarlo e comprenderne gli errori che ci sono stati (i falli di mano contro Inter e Lecce nonché le incertezze palesate in Nazionale) e che ci saranno ancora.

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