Juve, Sarri: "Pjanic? Non so se ci sarà. Mi aspetto un Torino da battaglia"

Il tecnico: "Con Ronaldo e Dybala in campo, la soluzione ideale è giocare con il trequartista"
Juve, Sarri: "Pjanic? Non so se ci sarà. Mi aspetto un Torino da battaglia"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Dopo tanti derby londinesi, Maurizio Sarri è pronto per la prima stracittadina della sua carriera in Serie A: «A Londra sono meno sentiti perché ci sono tantissime squadre, per il Chelsea quello speciale era col Tottenham. Io cercherò di viverlo più serenamente possibile, anche se è chiaro che non è una partita normale. Vale più per il Torino, ma anche per noi non è come le altre, perché oltre al significato dei punti ne ha anche un altro».

Juve, nel derby serve cuore e testa

Un significato speciale che potrebbe aiutare Sarri a tenere la Juve lontana dalle distrazioni in cui troppo spesso è caduta. Senza per questo lasciarsi travolgere dal clima da battaglia: «Spero che il clima del derby aiuti a non subire cali mentali. Di certo non abbiamo problemi fisici perché col Lecce abbiamo fatto 4 km in più degli avversari e con il Genoa 6. La partita contro il Toro dobbiamo giocarla in base alle nostre migliori caratteristiche, cercando di non scivolare nella partita sporca come col Genoa, dove comunque assime a un po’ di confusione tattica c’è stata una grande volontà. Non sempre è possibile, vedremo che tipo di partita verrà fuori, ma sarebbe importante mantenerla sui nostri binari. Di certo mi aspetto Torino da grandi motivazioni, il derby è una partita che fa storia a sé, non contano gli ultimi risultati». E non contano neppure nell’opinione di Sarri sul suo corregionale Mazzarri: «Non siamo vicinissimi, ci sono un paio d’ore di macchina. E’ un allenatore che merita grandissimo rispetto perché ha sempre fatto benissimo, Torino compreso perché non ci si può far condizionare da due partite. Ho grande stima e credo ce l’abbia la maggior parte dei tifosi del Torino».

Sarri ricorda il Grande Torino

Tifosi del Torino che di Sarri hanno sempre apprezzato il rispetto verso il Grande Torino, mostrato con le visite a Superga ogni volta che con le sue squadre giocava sotto la mole: «Siamo venuti per due-tre anni consecutivi a maggio e mi sembrava doveroso rendere omaggio a un mito dello sport. Lo ritenevo obbligatorio. Quest’anno non ci sono ancora stato, ma a maggio sicuramente lo farò».

Sarri su Pjanic, Higuain e Ramsey

Adesso Sarri è concentrato solo sul Toro di oggi e non sa ancora se potrà affrontarlo con Pjanic: «Miralem ieri si è allenato a parte, ora è in corso la riunione tra medici e preparatori e non so se oggi si allenerà con noi, quindi non so se sarà a disposizione». Chi è recuperato è Gonzalo Higuain, tornato al top. Un ritorno di cui Sarri rivela di aver colto i segnali durante la preparazione: «Gonzalo grandissimo giocatore che ha passato un anno difficile e che quest’estate ho visto con grandissime motivazioni. Certi discorsi che mi faceva a Londra e non mi erano piaciuti erano completamente ribaltati e quando Higuain è motivato è un grandissimo giocatore». Che domani sera si contenderà di nuovo il posto con un grandissimo Dybala, a meno che Sarri non decida di schierare la Joya alle spalle del Pipita e CR7. Di certo qualcuno da trequartista giocherà. Difficilmente Ramsey da subito: «Contro il Genoa ha fatto bene per quanto si era allenato, non so quanto possa durare. Il modulo con il trequartista ci aiuta a sfruttare Ronaldo e Dybala. Cristiano parte dal centrosinistra e Paulo dal centrodestra, ma nessuno dei due è un vero e proprio attaccante esterno. Quindi abbiamo sempre almeno un giocatore non adattissimo al tridente puro».

Sarri, Var e polemiche

Dopo le polemiche degli ultimi giorni, Sarri è intervenuto anche sul tema arbitri e Var: «Io preferisco quando gli arbitri arbitrano, ma ora le regole sono queste. Comprese quelle sui falli di mano, in cui pur cercando di leggere e informarmi non ho ancora capito niente. Però anche nella vita ci sono regole che mi sembrano assurde, ma non è che mi faccio arrestare per violarle. Mi sembra che il Var si usi troppo, doveva servire solo per casi clamorosi. Due chiamate a tempo per allenatore? No, a me ne servirebbero sette o otto e sarei a rischio espulsione fisso», chiude con una battuta.

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