Boom De Ligt grazie a Sarri, Chiellini e Cristiano Ronaldo

La fiducia e le lezioni dei senatori. I suoi amici nello spogliatoio e quel discorso del tecnico dopo il Napoli

Matthijs de Ligt, la svolta. Anche i più scettici - quelli che rimuginavano sui 75 milioni più oneri accessori investiti per acquistare l’olandese - devono giocoforza ricredersi. Non possono che prendere atto del fatto che è proprio grazie all’ex Ajax se la Juventus ha battuto il Torino e, cosa ancor più importante, può ancora guardare tutti dall’alto in virtù del controsorpasso all’Inter.

Oltre al gol che ha deciso il derby, incide nei giudizi e nelle considerazioni generali anche la prestazione offerta allo Stadio Grande Torino: al netto dell’episodio da polemiche (ancora un tocco di mano), spicca un crescendo fatto di personalità, intelligenza tattica, intesa con i compagni, financo aperture “alla Bonucci”. Nel segno della continuità, peraltro, visto che dall’infortunio di Giorgio Chiellini - dopo la prima giornata di campionato - ha collezionato un totale di undici presenze.

Non male, insomma, per un debuttante in Italia. Cui vanno dati i giusti meriti in termini di qualità innate, carattere, determinazione. Senza ignorare, comunque, l’importanza che nel boom di De Ligt hanno avuto il contesto, i compagni, l’ambiente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

De Ligt e il discorso di Sarri dopo il debutto con il Napoli

SARRI E QUEL DISCORSO - Una tappa fondamentale dell’ambientamento di Matthijs nel mondo Juve è il discorso che gli ha fatto Maurizio Sarri dopo il debutto contro il Napoli. Una partita “pazza” per la Juventus tutta (avanti di tre gol, poi rimontata, infine vincente grazie all’autogol in extremis di Koulibaly) e per De Ligt in particolare, il quale nella ripresa aveva commesso alcune ingenuità che avevano aiutato il Napoli a rimettersi in partita. Ebbene: scorato e abbattuto, al rientro negli spogliatoi DeLigt ha trovato un Sarri che lo ha rincuorato e tirato su di morale evidenziando tutta una serie di cose concettuali che erano state fatte a dovere. Era quello ciò che contava in prospettiva, assai più delle eventuali sbavature d’una giornata storta (e comunque carica di emozioni e pressioni). Da lì in poi la fiducia del tecnico non è mai venuta meno. Così come la convinzione nei propri mezzi di De Ligt.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ruolo fondamentale di Chiellini e Bonucci

CHIELLINI E BONUCCI, I TUTOR - Oltre a Sarri, ci hanno messo del loro Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Quest’ultimo in maniera se possibile ancor più sostenuta. Ebbene, i due totem e capitani bianconeri non hanno avuto remore nel condividere malizie e trucchi del mestiere, consigli: l’adattamento al calcio italiano, qualche dritta sui giocatori avversari. Oltre al buon esempio. Giovane, umile: De Ligt non ha potuto che apprezzare e amplificare gli sforzi alzando l’asticella dell’impegno in allenamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cristiano Ronaldo, sponsor d'eccezione di De Ligt

RONALDO, LO SPONSOR - Anche perché oltre ai due tutor di cui sopra, l’olandese alla Juventus ha avuto modo di trovare - in un gruppo che l’ha accolto alla grande - uno... sponsor d’eccezione come Cristiano Ronaldo. Il portoghese s’era prodigato per convincerlo a scegliere la Juventus in un simpatico siparietto al termine della finale di Nations League («Ronaldo mi ha consigliato di venire a Torino»), ora l’ha preso sotto l’ala protettiva certificandone in modo diretto carattere e ambizioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Matthijs de Ligt, la svolta. Anche i più scettici - quelli che rimuginavano sui 75 milioni più oneri accessori investiti per acquistare l’olandese - devono giocoforza ricredersi. Non possono che prendere atto del fatto che è proprio grazie all’ex Ajax se la Juventus ha battuto il Torino e, cosa ancor più importante, può ancora guardare tutti dall’alto in virtù del controsorpasso all’Inter.

Oltre al gol che ha deciso il derby, incide nei giudizi e nelle considerazioni generali anche la prestazione offerta allo Stadio Grande Torino: al netto dell’episodio da polemiche (ancora un tocco di mano), spicca un crescendo fatto di personalità, intelligenza tattica, intesa con i compagni, financo aperture “alla Bonucci”. Nel segno della continuità, peraltro, visto che dall’infortunio di Giorgio Chiellini - dopo la prima giornata di campionato - ha collezionato un totale di undici presenze.

Non male, insomma, per un debuttante in Italia. Cui vanno dati i giusti meriti in termini di qualità innate, carattere, determinazione. Senza ignorare, comunque, l’importanza che nel boom di De Ligt hanno avuto il contesto, i compagni, l’ambiente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...