La Juve al ballo dei trequartisti

Dopo aver cominciato con il 4-3-3, Sarri appare ormai deciso a puntare sul 4-3-1-2 grazie anche all’abbondanza di interpreti a disposizione: a Ramsey e Bernardeschi si aggiunge l’alternativa Douglas Costa. Il gallese è il più completo, l’azzurro è considerato importante a livello tattico, il brasiliano può essere devastante. E sullo sfondo rimane sempre l’ipotesi Dybala. Il reparto è al completo: dopo il tempo dell'emergenza ora è quello delle scelte
La Juve al ballo dei trequartisti

TORINO - Dal 4-3-3 al 4-3-1-2, anche quando c’è Douglas Costa. Il refrain di inizio stagione era stato: «Il trequartista quando manca il brasiliano», alimentato dopo il veloce infortunio del brasiliano il 14 settembre a Firenze. Erano seguiti i giorni di Aaron Ramsey e Federico Bernardeschi, indicati come i due migliori interpreti bianconeri del ruolo, con Paulo Dybala più defilato, visto che la sua contemporanea presenza con Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain non garantiva gli equilibri ideonei alla Juventus. Ma ora che anche Douglas Costa è rientrato, l’idea del 4-3-1-2 sembra destinata a caratterizzare la squadra che verrà. Si tratta di una scelta che Maurizio Sarri può operare proprio in ragione dei tre giocatori citati, perché Ramsey, Bernardeschi e Douglas sono elementi che interpretano il ruolo con caratteristiche differenti, tutte utili e tutte adattabili all’avversario che si para di fronte.

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Le caratteristiche di Ramsey e Bernardeschi nel ruolo di trequartista

AARON E FEDERICO - Un primo esempio in questo proposito lo si era avuto in occasione della partita interna di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Tutti convinti di vedere Ramsey tra i titolari, dopo la sua presenza nell’undici di partenza nelle tre partite precedenti. Invece, contro i tedeschi, era toccato a Bernardeschi. E non soltanto per evitare al gallese un pericoloso superlavoro, visto il fisico fragile da gestire. A motivare la scelta ci aveva pensato Sarri nel dopopartita, con chiara spiegazione tecnico tattica: «Ramsey è più palleggiatore, ha la capacità di muovere la palla in spazi ristretti e con pochi tocchi di alto livello. Con squadre chiuse può quindi essere una soluzione, è uno bravo ad attaccare gli spazi. Quando invece questi ci sono, come mi immaginavo contro il Leverkusen, a livello di gamba Bernardeschi ha qualcosa in più. Per caratteristiche lo possiede nelle accelerazioni palla al piede».

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TORINO - Dal 4-3-3 al 4-3-1-2, anche quando c’è Douglas Costa. Il refrain di inizio stagione era stato: «Il trequartista quando manca il brasiliano», alimentato dopo il veloce infortunio del brasiliano il 14 settembre a Firenze. Erano seguiti i giorni di Aaron Ramsey e Federico Bernardeschi, indicati come i due migliori interpreti bianconeri del ruolo, con Paulo Dybala più defilato, visto che la sua contemporanea presenza con Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain non garantiva gli equilibri ideonei alla Juventus. Ma ora che anche Douglas Costa è rientrato, l’idea del 4-3-1-2 sembra destinata a caratterizzare la squadra che verrà. Si tratta di una scelta che Maurizio Sarri può operare proprio in ragione dei tre giocatori citati, perché Ramsey, Bernardeschi e Douglas sono elementi che interpretano il ruolo con caratteristiche differenti, tutte utili e tutte adattabili all’avversario che si para di fronte.

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