La Juve è un affare per tutti. Alberghi, taxi e ristoranti: 1 milione a gara

Il club dà lavoro a oltre ottocento persone, ma l’indotto generato per Torino è impressionante
La Juve è un affare per tutti. Alberghi, taxi e ristoranti: 1 milione a gara© www.imagephotoagency.it

Arrigo Sacchi disse che «il calcio è la cosa più importante di quelle meno importanti». La bellezza dell’aforisma, tuttavia, si incrina di fronte al fatto che il calcio, o perlomeno una squadra di calcio, la Juventus, fa girare una fetta dell’economia della sua città, cosa di per sé importantissima. Chiamatelo effetto CR7, o più semplicemente frutto del modello di sviluppo internazionale del club di Andrea Agnelli, dallo Stadium al nuovo marchio, ma le partite della Juventus spostano in modo molto significativo il fatturato della città. La Juventus, questa Juventus in particolare, è un affare per tutti: non soltanto per il club che stacca i biglietti, ma anche per albergatori, ristoratori, taxisti e in genere per chi offre servizi a tifosi e appassionati che vengono in città per assistere a una gara o anche solamente per visitare stadio e museo, sostando poi davanti alla Continassa nella speranza di un selfie con qualcuno degli idoli bianconeri.

Il modello è ormai consolidato: molti dei 42mila spettatori dello Stadium arrivano a Torino e intorno alla partita spesso costruiscono un weekend o una due giorni di turismo in città. E tutto questo ha una ricaduta significativa facendo crescere il pil della città.

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IL SISTEMA ALBERGHIERO - «A Torino e nell’area metropolitana ci sono 10867 camere, 20951 posti letto: la media annuale è del 60% di occupazione, con picchi il martedì, il mercoledì e il sabato, ma in occasione delle partite di cartello si arriva al 90-95% di occupazione» spiega Giancarlo Banchieri, presidente della Confesercenti di Torino. Calcolando che il 30% in più equivale a 3300 camere occupate, si può stimare un guadagno di 500 mila euro in un giorno sul solo sistema alberghiero. «L’arrivo di Cristiano Ronaldo ha avuto un ulteriore effetto moltiplicatore perché il flusso di tifosi e turisti non si registra soltanto in occasione della partita, ma pure per seguire l’allenamento o per visitare il Museo» analizza ancora Banchieri, lui stesso albergatore a Cambiano, paese nell’hinterland di Torino.

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Arrigo Sacchi disse che «il calcio è la cosa più importante di quelle meno importanti». La bellezza dell’aforisma, tuttavia, si incrina di fronte al fatto che il calcio, o perlomeno una squadra di calcio, la Juventus, fa girare una fetta dell’economia della sua città, cosa di per sé importantissima. Chiamatelo effetto CR7, o più semplicemente frutto del modello di sviluppo internazionale del club di Andrea Agnelli, dallo Stadium al nuovo marchio, ma le partite della Juventus spostano in modo molto significativo il fatturato della città. La Juventus, questa Juventus in particolare, è un affare per tutti: non soltanto per il club che stacca i biglietti, ma anche per albergatori, ristoratori, taxisti e in genere per chi offre servizi a tifosi e appassionati che vengono in città per assistere a una gara o anche solamente per visitare stadio e museo, sostando poi davanti alla Continassa nella speranza di un selfie con qualcuno degli idoli bianconeri.

Il modello è ormai consolidato: molti dei 42mila spettatori dello Stadium arrivano a Torino e intorno alla partita spesso costruiscono un weekend o una due giorni di turismo in città. E tutto questo ha una ricaduta significativa facendo crescere il pil della città.

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