Sarri show, quasi come Allegri

TORINO - I puristi dell'estetica staranno persino storcendo il naso, crogiolandosi nel pensiero del gioco prodotto dal Napoli di Maurizio Sarri. Ma questa Juventus - con i suoi pregi e con i suoi difetti - non è e non sarà mai quella squadra: parola dello stesso tecnico. Che pure ha donato ai bianconeri - rispetto alle loro ultime versioni - un fraseggio più rapido e brioso, al saldo di fisiologici momenti di maggiore o minore brillantezza atletica nel corso dell'annata. Ma, soprattutto, ha saputo farlo senza inficiare nemmeno una stilla di quella fame di risultati che da sempre contraddistingue la mentalità alle latitudini della Continassa. E i numeri lo confermano, in tutta la loro fredda schiettezza.

Juve a quota 35 punti dopo 13 giornate

Celebrato sabato a Bergamo - con un successo dal peso specifico di un macigno - il 13° turno di campionato, infatti, la Juventus di Sarri è già arrivata a sommare il lauto bottino di 35 punti in classifica. Frutto di un cammino composto di sole vittorie, con le uniche eccezioni delle frenate di Firenze prima e di Lecce poi. Allo stesso punto del percorso, sulla strada verso il tricolore, solamente nella scorsa stagione i bianconeri avevano saputo fare di meglio. In tutte le precedenti occasioni di questo ciclo vincente ormai lungo quasi due lustri, invece, si erano assestati qualche gradino sotto. Nel primo anno della gestione di Antonio Conte a quota 29, in quello inaugurale di Massimiliano Allegri in panchina a 34, nella stagione post Berlino a 21 appena prima di una strepitosa rimonta.

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