Pagina 1 | Ronaldo si è preso la Juve. Leadership e reti: il CR7 che serviva

Ronaldo si è preso la Juve. Leadership e reti: il CR7 che serviva© www.imagephotoagency.it

Alla fine dello scorso campionato lo davano in partenza, deluso per l’eliminazione dalla Champions League. A metà novembre lo davano in rottura con Maurizio Sarri, quando aveva platealmente contestato la sostituzione patita nel match contro il Milan. A metà gennaio 2020, invece, Cristiano Ronaldo è saldamente piazzato al centro del progetto Juventus e con l’idea di diventare quel centro di gravità permanente come lo era stato ai tempi del Real Madrid. È bastato poco più di un mese, infatti, per riscoprire il realizzatore implacabile che aveva vinto per tre volte il titolo di miglior marcatore nella Liga. Otto le partite dal primo dicembre a oggi, 17 le reti segnate dalla Juventus e 10 (3 su rigore) quelle firmate dal portoghese. Ronaldo è stato assente ingiustificato (ma non soltanto lui) nella Supercoppa italiana contro la Lazio a Riad, per il resto è sempre andato a segno, in Champions League contro il Bayer Leverkusen e in campionato.

La prima tripletta di Ronaldo in Serie A

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CR7 in gol per sei giornate di fila in Serie A

L’altra sera, allo stadio Olimpico, ha firmato altri due importanti passaggi realizzativi personali. Tra chi ha incrociato in Serie A gli mancava soltanto la Roma (il Chievo è nel frattempo retrocesso) nella collezione di squadre cui aveva segnato: il rigore del 2-0 ha colmato tale lacuna. In più la trasformazione dal dischetto gli ha consentito di andare in gol per la sesta giornata consecutiva, come gli era capitato con il Manchester United per il suo primato in Premier League nella stagione 2007-08. Ora nel mirino c’è un obiettivo più ambizioso: quelle delle 11 reti di seguito come era successo in Spagna nel 2014-15. Sulla sua strada si prospettano Parma (in casa), Napoli (fuori), Fiorentina (in casa) e Verona (fuori). E il numero 11 potrebbe uscire il 16 febbraio, all’Allianz Stadium, sulla ruota del Brescia: Ronaldo andrebbe così a eguagliare il primato detenuto in coabitazione da Gabriel Batistuta (1994-1995 con la Fiorentina) e Fabio Quagliarella (2018-19 con a Sampdoria). Il portoghese sta viaggiando, a livello realizzativo, sui numeri della passata stagione, quando chiuse l’andata con 14 reti all’attivo (e terminando poi a quota 21), ma ha disputato tre partite in meno (16 contro 19), visto che ha saltato le trasferte contro Brescia, Lecce e Atalanta. Era anche primo nella classifica marcatori un anno fa, un primato che gli momentaneamente tolto lo straordinario Ciro Immobile, autore di 20 gol in 18 presenze.

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Alla fine dello scorso campionato lo davano in partenza, deluso per l’eliminazione dalla Champions League. A metà novembre lo davano in rottura con Maurizio Sarri, quando aveva platealmente contestato la sostituzione patita nel match contro il Milan. A metà gennaio 2020, invece, Cristiano Ronaldo è saldamente piazzato al centro del progetto Juventus e con l’idea di diventare quel centro di gravità permanente come lo era stato ai tempi del Real Madrid. È bastato poco più di un mese, infatti, per riscoprire il realizzatore implacabile che aveva vinto per tre volte il titolo di miglior marcatore nella Liga. Otto le partite dal primo dicembre a oggi, 17 le reti segnate dalla Juventus e 10 (3 su rigore) quelle firmate dal portoghese. Ronaldo è stato assente ingiustificato (ma non soltanto lui) nella Supercoppa italiana contro la Lazio a Riad, per il resto è sempre andato a segno, in Champions League contro il Bayer Leverkusen e in campionato.

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