Sarri: "Paura dell’Inter? Parola grossa. E Bernardeschi in partenza non esiste"

Il tecnico della Juve inizia la conferenza stampa dedicando un pensiero ad Anastasi: "Rendo omaggio a questo grande giocatore". Poi sulla sfida contro il Parma: "È una squadra che ha dei valori, perciò la loro classifica è sorprendente fino a un certo punto"

TORINO - Comincia il girone di ritorno, domani sera allo Stadium c'è Juventus-Parma. Maurizio Sarri valuta se schierare o meno il tridente pesante contro i gialloblù, ma prima dedica un pensiero allo scomparso Pietro Anastasi: «Vorrei spendere un ricordo per un giocatore importantissimo per questo club e per tutto il calcio italiano. Una delle prime partite che ricordo quando ero bambino era la finale degli Europei nel '68, in cui Anastasi è stato protagonista. Rendo omaggio a questo grande giocatore, chi l'ha conosciuto mi dice fosse anche un grande uomo». Sul tridente dei sogni Dybala-Higuain-Cristiano Ronaldo: «Se è difficile rinunciarvi ora? Preferisco avere difficoltà di questo tipo - spiega il tecnico bianconero -. Vediamo come stanno oggi, come stanno i due che hanno giocato mercoledì per tutta la partita e poi decidiamo».

TRIDENTE TRA SERIE A E PREMIER - «In Inghilterra a volte non giocavamo con i tre davanti e Hazard faceva l'attaccante centrale, magari succedeva contro il City o il Liverpool... Dipende dagli equilibri che riusciamo trovare con le varie soluzioni. L'aspetto più importante è essere equilibrati, vietato mettersi nelle condizioni di rischiare. La difficoltà di far giocare tutti e tre è in questo: solamente Higuain ha un ruolo ben preciso, gli altri due sono di un livello straordinario, sono istintivi, però non hanno una collocazione ben definita in campo. C'è da trovare un equilibrio forte».

Juve-Parma, la probabile formazione di Sarri

Juve, tridente o rombo: la vera chiave è Dybala

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L'AVVERSARIO - «La classifica del Parma parla chiaro: è ad un punto dalla zona Europa, giovedì hanno riposato praticamente quasi tutti i titolari e domani sarà in buone condizioni. E' una squadra insidiosa, sa raccogliersi e ripartire bene e ha fatto buoni risultati anche in trasferta. Il nostro tipo di atteggiamento deve essere estremamente attento per evitare di concedere quello in cui loro sono bravissimi. Non ha grandissimi punti deboli, anche a livello difensivo sono abbastanza solidi. Hanno giocatori molto fisici come Kucka e Kurtic, che danno grande sostanza al centrocampo. E poi ci sono attaccanti di ottimo livello come Inglese e Kulusevski. E' una squadra che ha dei valori, perciò la loro classifica è sorprendente fino a un certo punto. Le loro ripartenze sono di alto livello, in quello sono pericolosi e si meritano la classifica che hanno».

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ANCORA DE LIGT - «Se può giocare tre partite ravvicinate? L'ha fatto due mesi fa quando veniva da 15 partite ravvicinate, penso possa farlo anche ora. Viene da un periodo di maggiore riposo e recupero, oggi valutiamo. Comunque Bonucci ha riposato e Rugani ha dimostrato di essere pronto, non ci sono problemi».

DYBALA MEGLIO SENZA RONALDO? - «Sinceramente mi sembra che Dybala abbia fatto le cose migliori con tutti, in tutte le soluzioni. E' chiaro che con lui e Ronaldo ci sono meno riferimenti per vie centrali. Ma è un falso mito il fatto che loro due siano in difficoltà nel giocare insieme. Cristiano, poi, ha segnato a raffica nelle ultime partite e con qualsiasi compagno di reparto al suo fianco».

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KULUSEVSKI - «Se c'è una minima possibilità di anticiparne l'arrivo a Torino? Bisognerebbe chiederlo al direttore, anche se da quanto ha detto penso di no. Domani spero di non vederlo, vorrebbe dire che i nostri hanno saputo contenerlo. Invece spero di vederlo bene fra sei mesi».

EMRE CAN - «Se ci sono i margini per rilanciarlo? Non lo so, di sicuro io non ho preclusioni, guardo gli allenamenti in settimana, le caratteristiche dei giocatori e poi scelgo. Il rilancio è possibile sempre e comunque».

TURNOVER - «Gestirò come ho fatto finora, chi è stanco riposerà e il turnover sarà una logica conseguenza delle partite così ravvicinate che abbiamo da giocare».

DOUGLAS COSTA - «Ieri ha svolto solo parte dell'allenamento come tutti i giocatori in campo mercoledì. Non ha mai avuto una grande continuità negli allenamenti, può darsi che accusi qualcosa. Oggi avremo un allenamento più sostanzioso e ci renderemo conto meglio del suo recupero dopo aver giocato una partita».

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RABIOT - «Ha avuto difficoltà nel suo ambientamento, ma è normale che ora abbia trovato continuità. E' in salute, è in fiducia, è salito di rendimento. E' un giocatore diverso da quello che mi ricordavo: più presente nella fase difensiva, più inserito in un calcio più tattico rispetto a quello francese. E se dovesse riavvicinarsi alla Nazionale non mi meraviglierebbe, basta che continui così».

INTER, NON TI TEMO - «Se l'Inter fa paura? E' una parola grossa, si parla di sport. Non seguo il mercato dell'Inter, anzi non mi interessa assolutamente. Noi, così come siamo, abbiamo la ferma convinzione di poter esser protagonisti. Pensiamo esclusivamente a noi, a rendere al 100% del nostro potenziale, cosa che finora non abbiamo non sempre fatto. Anche se gli ultimi segnali sono molto positivi in questo senso».

CALENDARIO FINO A JUVE-INTER - «Per me già Juventus-Roma è lontana nel tempo e nei pensieri. Io penso al Parma e basta, alle singole partite senza fare tabelle, che sono le più grandi cazzate della storia del calcio. Dobbiamo avere la forza di concentrarci partita dopo partita e pensare solo ad affrontare la gara giusta contro il Parma. Un mese e mezzo nel calcio sono una vita, può succedere di tutto».

BERNARDESCHI VIA - «Nessuno mi ha detto nulla, è un'ipotesi che non esiste».

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TORINO - Comincia il girone di ritorno, domani sera allo Stadium c'è Juventus-Parma. Maurizio Sarri valuta se schierare o meno il tridente pesante contro i gialloblù, ma prima dedica un pensiero allo scomparso Pietro Anastasi: «Vorrei spendere un ricordo per un giocatore importantissimo per questo club e per tutto il calcio italiano. Una delle prime partite che ricordo quando ero bambino era la finale degli Europei nel '68, in cui Anastasi è stato protagonista. Rendo omaggio a questo grande giocatore, chi l'ha conosciuto mi dice fosse anche un grande uomo». Sul tridente dei sogni Dybala-Higuain-Cristiano Ronaldo: «Se è difficile rinunciarvi ora? Preferisco avere difficoltà di questo tipo - spiega il tecnico bianconero -. Vediamo come stanno oggi, come stanno i due che hanno giocato mercoledì per tutta la partita e poi decidiamo».

TRIDENTE TRA SERIE A E PREMIER - «In Inghilterra a volte non giocavamo con i tre davanti e Hazard faceva l'attaccante centrale, magari succedeva contro il City o il Liverpool... Dipende dagli equilibri che riusciamo trovare con le varie soluzioni. L'aspetto più importante è essere equilibrati, vietato mettersi nelle condizioni di rischiare. La difficoltà di far giocare tutti e tre è in questo: solamente Higuain ha un ruolo ben preciso, gli altri due sono di un livello straordinario, sono istintivi, però non hanno una collocazione ben definita in campo. C'è da trovare un equilibrio forte».

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